Osservatorio Mercato Giochi LUISS-IPSOS: la pandemia ha cambiato le abitudini dei giocatori

Businessman working on laptop computer at his desk in the office

La pandemia ha inevitabilmente cambiato le abitudini di gioco, sia come spesa sia come luoghi di gioco, penalizzando su entrambi i fronti i punti vendita della rete fisica. E’ quanto emerge dalla Ricerca sul settore del Gioco “Analisi delle determinanti del gioco, della sua evoluzione e del rapporto tra gioco legale e illegale” presentato oggi al Senato da Raffaele Oriani, Referente scientifico Progetto di ricerca sul settore del Gioco e Associate Dean della Luiss Business School – riporta l’Agenzia Agimeg.

Rispetto a prima della pandemia, le persone preferiscono giocare online nel 55% dei casi, nel 34% invece nei punti vendita. Il 42% delle persone ha speso per il gioco una cifra minore rispetto al passato, mentre solamente il 15% una cifra maggiore. Gli esercenti sono stati intervistati per restituire una fotografia dell’intera filiera; inoltre è utile comprendere il danno che l’illegalità causa agli esercenti.

I dati utilizzati per queste analisi derivano da diverse fonti: dai dati sul gioco fisico e sull’attività di vigilanza sul settore del gioco in Italia per mese e per provincia, o per regione, registrati da ADM per il periodo 2011-2020; dai dati sulle caratteristiche socio-economiche delle diverse aree del Paese resi disponibili dall’Istat per il periodo 2011-2020; dai dati dell’indagine demoscopica sul gioco in denaro condotta da Ipsos a Gennaio 2021: dai dati sul monitoraggio del Covid-19 della Protezione Civile per il periodo 2020-2021. Le interviste sono state raccolte tra il 21 ottobre ed il 4 novembre 2021 su un campione di 300 persone.

Guardando agli ultimi 3 mesi, evidenzia il Rapporto, non si coglie una marcata insoddisfazione degli esercenti del settore del gioco per l’andamento del business, per quanto la maggior parte sia lontana dai livelli pre-pandemia. Nella quasi totalità dei casi i punti vendita hanno almeno un dipendente. Per l’80% degli esercenti il numero di addetti è rimasto invariato rispetto al periodo pre-pandemia.

Ma qual è l’impatto degli esercenti per il territorio? Se il loro esercizio commerciale non fosse presente nel territorio – riporta lo studio – ci sarebbero delle conseguenze che includono situazioni di disagio per la popolazione, oltre che effetti di matrice economica, secondo il 92% degli intervistati. I clienti andrebbero altrove (43%), si creerebbe del disagio (34%), mancherebbe un punto di riferimento (9%), ci sarebbero meno servizi a disposizione (4%) e il gioco si riverserebbe esclusivamente sull’online (3%).