ONDA PRIDE: PER GRIDARE ORGOGLIO DELLA COMUNITÀ LGBTI

Dopo le grandi manifestazioni a Roma, Trento e Pavia della settimana scorsa, domani arriva il quarto weekend dell’Onda Pride,  la grande mobilitazionee dell’orgoglio arcobaleno organizzata da Arcigay in rete con le altre associazioni del movimento lgbti.

 

Un weekend da record, che vedrà scendere in piazza ben 8 città contemporaneamente, come mai era avvenuto nella storia dei Pride italiani. Si esaurisce il conto alla rovescia per il Torino Pride che dà appuntamento alle 16 in via San Donato angolo piazza Statuto  (www.torinopride.it); per il Caserta Pride, invece, l’appuntamento alle 15 in piazza Vanvitelli, da dove il corteo partirà attorno alle 17 per raggiungere l’approdo in piazza Gramsci (www.casertapride.it); il Varese Pride parte alle 16,30 da via del Sacco (www.varesepride.it), mentre il Mantova Pride dà appuntamento alle 15 in piazza Sordello (www.mantovapride.it); partirà alle 18 invece il Siracusa Pride, che ha fissato il concentramento al foro Vittorio Emanuele II, presso porta Marina Ortigia (www.facebook.com/siracusapride); per il Barletta Pride la partenza è  alle 16,30 al Lungomare Pietro Mennea all’altezza del Lido Massawa (www.barlettapride.it).

Infine il Liguria Pride sfilerà a Genova, con partenza alle 15 in via San Benedetto (www.facebook.com/CoordinamentoLiguriaRainbow), mentre il Toscana Pride sfilerà a Siena,con partenza alle 14,30 da piazza del Campo(www.toscanapride.eu).

“Contro chi tiene vite di migranti sospese in mezzo al mare o chi vorrebbe intitolare strade alla memoria dei peggiori fascisti, mettiamo in piazza la nostra visibilità, il nostro orgoglio, la nostra accoglienza e le nostre vite straordinarie” commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. “Domani tutto il Paese si colorerà col nostro arcobaleno, e la nostra richiesta di diritti umani, civili e sociali sarà un moto impetuoso, impossibile da ignorare.

Lasciamo le tastiere e gli smartphone e scendiamo nelle piazze, perché è lì che dobbiamo combattere, oggi più che mai, la nostra battaglia per la piena uguaglianza”, conclude.