Negli ospedali del Sud mammografi e risonanze magnetiche sempre più vecchi (ma non è maglia nera)

Le apparecchiature diagnostiche negli ospedali del Sud sono vecchie e non più in linea con l’attuale livello di innovazione disponibile. La sostituzione di apparecchiature con analoghe di una differente sottocategoria, più recenti, ha inciso solo marginalmente sulla situazione. Dei 279 mammografi ancora di tipo convenzionali presenti negli ospedali del Sud e isole (ossia il 36% di quelli nella macroarea), il 90% ha infatti più di 10 anni, come il 95,8% delle Tac che sono ancora con meno di 16 strati e come il 30,7% delle risonanze magnetiche chiuse rimaste ad avere un campo fino a 1,5T.

 

Al Sud e isole l’età media dei mammografi convenzionali è di 16,7 anni contro una media negli ospedali del nord di 17,6 anni. Le Pet hanno un’età media di 7.4 anni rispetto alla media italiana che tocca gli 8,2 anni. Oltre 16.4 anni in media anche per le TC con meno di 16 strati.

 

In Italia, sono quasi 37mila le apparecchiature di diagnostica per immagini non più in linea con lo stato dell’arte della tecnologia esistente: il 92% dei mammografi convenzionali, il 96% delle Tac (meno di 16 slice), il 91% dei sistemi radiografici fissi convenzionali, l’80,8% delle unità mobili radiografiche convenzionali, il 30,5% delle risonanze magnetiche chiuse (1-1,5 tesla) hanno più di 10 anni.

 

A fotografare lo stato di vetustà del parco tecnologie di diagnostica per immagini in uso presso le strutture sanitarie italiane pubbliche e private sono i dati 2021 presentati a Roma dall’Osservatorio parco installato (Opi) di Confindustria dispositivi medici in collaborazione con SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) e AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici). Per ogni tipologia tecnologica sono stati specificati: l’età del parco installato, la classificazione per fasce d’età, oltre ad approfondimenti di raffronto tra lo stato dell’arte della tecnologia esistente e le caratteristiche del parco installato.

 

“Stiamo già lavorando insieme alla SIRM e AIIC alla nuova mappatura del parco apparecchiature diagnostiche – ha dichiarato Aniello Aliberti, Presidente dell’associazione Elettromedicali di Confindustria Dispositivi Medici – che ha l’obiettivo di rendere il dato sempre più accurato e concreto. Ci auguriamo che questo lavoro sia di supporto anche per le Istituzioni che si stanno occupando dell’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero della Missione 6 del PNRR, a cui sono destinati 4 miliardi di euro e che queste risorse vengano ripartite in base ai fabbisogni di salute dei territori”.