Più di 130 morti a Rio de Janeiro perché il governatore locale ha voluto dare dimostrazione di forza, anche per la sua contrapposizione politica al presidente Lula, di come a suo avviso si combatte il narcotraffico (1).
Centotrenta morti che resteranno solo tali e che non scalfiranno l’organizzazione principale (Comando Vermelho – 2) che prospera nelle favelas di Rio. “Anche ipotizzando che tutte le vittime fossero trafficanti, la fazione può facilmente ricostruire i suoi ranghi. Le favelas di Rio offrono una forza lavoro inesauribile, riflesso di un Brasile in cui persistono evidenti disuguaglianze e un razzismo endemico. Per un giovane con un futuro tetro, il narcotraffico è un’opportunità di guadagno rapido. Il Comando Vermelho sostituirà rapidamente i “soldati” perduti e continuerà le sue attività come se nulla fosse accaduto” – così l’antropologa Carolina Grillo in un’intervista al quotidiano Le Monde (3).
Altrettanto vale per le operazioni del presidente Usa Donald Trump che, da qualche settimana, si fa giustizia da sè ammazzando presunti narcotrafficanti in imbarcazioni in acque internazionali (4), azione che diversi osservatori ritengono prodromica ad un assalto al Venezuela, regime ostile agli Usa, che lo considera un narco-Stato e che vorrebbe appropriarsi delle sue ricchezze petrolifere (5). La scusa “narco” usata per il proprio imperialismo economico… non è proprio una novità.
Questo mentre a Roma (governo) l’unica cosa che continua è l’azione sulla domanda. Le campagne pubblicitarie per la dissuasione del consumo, soprattutto verso i giovani, sono diffuse via tv. Giovani che se ne fregano (anche perché non vedono le tv di Stato) e che continuano a consumare droghe illegali (soprattutto cannabis).
Le iniziative sull’offerta (spaccio e narcotraffico) danno qualche risultato (anche arresti e sequestri clamorosi – 6), ma essendo alta la domanda, messo un pusher o un narco in galera, si lascia la piazza libera ad altri… che non gli par vero che lo Stato abbia facilitato loro la guerra per conquistare piazze e mercati.
E proprio in questi giorni – probabilmente sulla scia delle iniziative muscolari di Trump – anche in Italia fanno capolino quelli che “hanno capito tutto”: narcotraffico, spaccio? Bombardiamo tutte le possibili e immaginabili coltivazioni in tutto il mondo e mettiamo in galera tutti quelli che ne sono coinvolti (7)… come se non è quello che è stato fatto da decenni con la “war on drugs” (8) e che – fallita – ha portato all’attuale situazione di rafforzamento di tutte le mafie possibili ed immaginabili, oltre al moltiplicarsi di corruzioni pubbliche e sfasci istituzionali.
La storia continua e si ripete
Le lodevoli (in linea generale) iniziative di agire sulla domanda (consumatori) marginalizzano le politiche di riduzione del danno (che valgono solo per le droghe pesanti, non certo per la marijuana). Sull’offerta si continua ad agire solo con azioni di polizia che, annientato un carico e i suoi narco, danno solo spazio a ulteriori carichi e narcos.
In Germania e Canada (e tanti altri posti, soprattutto negli Stati Usa) si registrano i successi sanitari, economici e sociali dopo la legalizzazione della cannabis. Si affacciano le ipotesi di legalizzazione della cocaina (The Economist -9; Sindaca Amsterdam -10; presidente Colombia -11, tra le più note).
Ma tutto questo viene messo in un angolo quando dobbiamo prendere atto dell’orrore dei 130 morti di Rio de Janeiro, del pericolo Trump (12) e, nel caso italiano, del provincialismo e dell’inettitudine di come si affronta il problema.
Sembra proprio che la questione “droghe” continui a essere occasione per la gestione del potere da parte dei potenti, con ampio condimento di ideologie (come il caso italiano), alibi per nascondere a se stessi la realtà: le droghe sono parte della nostra vita (un “mondo senza droghe” o “la droga fa schifo” sono solo propaganda elettorale), lasciarne la gestione alle delinquenze grandi e piccole, non agendo sulle motivazioni economiche alla radice di chi le produce e le mercanteggia per vivere e sopravvivere, non fa altro che peggiorare la salute di individui e istituzioni.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.aduc.it/notizia/maxi+blitz+anti+narcos+rio+de+janeiro+oltre+130_141654.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/comando+vermelho+gruppo+sede+rio+de+janeiro_40072.php
3 – https://www.aduc.it/articolo/brasile+raid+rio+contro+comando+vermelho+non+avra_40089.php
4 – https://www.aduc.it/notizia/usa+colpiscono+altra+presunta+imbarcazione+adibita_141660.php
5 – https://www.aduc.it/articolo/guerra+alla+droga+guerra+al+terrore+pressione_39989.php
6 – https://www.aduc.it/articolo/sequestri+prevenzione+droghe+illegali+continuo_39483.php
8 – https://avvertenze.aduc.it/articolo/war+on+drugs+nixon+lancio+pur+consapevole+che_38120.php
9 – https://www.aduc.it/articolo/narcos+nuova+generazione+legalizzare+cocaina_40012.php
10 – https://www.aduc.it/articolo/legalizzare+cocaina+sindaca+amsterdam_37117.php
11 – https://droghe.aduc.it/articolo/cocaina+legale+impedirebbe+distruzione+amazonia_39813.php
12 – https://www.aduc.it/notizia/attacchi+usa+contro+presunte+navi+della+droga_141665.php
