Minori scomparsi: anche il malessere da restrizioni anticovid tra i motivi degli allontanamenti

Si è svolto un webinar di approfondimento e formazione dei 31 Paesi partner con la partecipazione di 80 funzionari e dirigenti provenienti dagli uffici delle questure immediatamente coinvolti nella ricerca dei minori: sale operative, squadre mobili, divisioni anticrimine.

Al centro del confronto le tematiche relative all’attivazione dei piani provinciali di ricerca nelle prefetture, su cui è intervenuto di recente il Commissario Straordinario per le Persone Scomparse, alla circolarità delle informazioni, alle attività di indagine svolte dagli uffici di polizia giudiziaria, anche nel caso di sottrazione internazionale di minori, alle vulnerabilità collegate allo status di minore straniero non accompagnato e all’uso non sicuro della rete da parte degli adolescenti.

Tra gli argomenti emergenti connessi alle scomparse di minorenni, si è parlato anche delle conseguenze negative sul benessere psico-fisico dei giovani delle restrizioni che, ormai da mesi, si protraggono a causa del Covid e i consequenziali, maggiori rischi del web.

Sono stati esaminati strumenti come la valutazione del rischio nelle diverse tipologie di casi, le tecniche di intervista ai minori e ai familiari degli scomparsi. Non ultimo le possibilità offerte da attività di “croudsourcing” quali il sistema di allerta rapido o il sito dedicato ai minori scomparsi.

Tra i relatori, esperti del dipartimento della Pubblica Sicurezza, dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le Persone Scomparse, magistrati, rappresentanti di Telefono Azzurro, esperti dell’ICMEC – International Center for Missing and Exploited Children, a cui la Polizia di Stato ha aderito attivando il sito italiano per i bambini scomparsi it.globalmissingkids.org, gestito dal Servizio centrale anticrimine del dipartimento della Pubblica Sicurezza.