Milano: l’appello di EveryOne Group per i diritti dei bambini rom del campo di Selvanesco

Dopo il tragico incidente di via Saponaro a Milano, costato la vita a Cecilia De Astis, l’attenzione pubblica si è concentrata sui quattro minorenni di età inferiore ai 14 anni, coinvolti nella vicenda e non imputabili secondo l’articolo 97 del Codice penale italiano. Mentre l’autorità giudiziaria sta valutando le responsabilità e le misure di tutela, nelle ultime settimane si sono verificate gravi conseguenze per la piccola comunità rom del campo di Selvanesco, dove risiedono i bambini.

Secondo quanto riferito da mediatori culturali e operatori sociali, dopo l’incidente i servizi sociali hanno disposto l’allontanamento dei minori coinvolti e, successivamente, anche di altri bambini appartenenti alla stessa comunità. Parallelamente, il campo sarebbe stato sgomberato, lasciando diverse famiglie senza un luogo dove vivere.

EveryOne Group, organizzazione per la tutela dei diritti umani, ha rivolto un appello urgente alle istituzioni italiane ed europee, chiedendo che ogni misura sia presa nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali, tra cui: la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (art. 9), che tutela l’integrità familiare; la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (art. 24), che riconosce il diritto dei minori a mantenere relazioni familiari; la Raccomandazione CM/Rec(2005)5 del Consiglio d’Europa, relativa ai diritti dei bambini accolti in strutture residenziali.

“Il dolore causato da un evento isolato non può giustificare provvedimenti generalizzati e punitivi verso un’intera comunità,” dichiara Roberto Malini, cofondatore di EveryOne Group. “La risposta delle istituzioni deve basarsi sul sostegno, sul dialogo e sulla mediazione culturale, non sulla separazione dei bambini dalle famiglie”.

L’organizzazione ha avviato contatti con le principali organizzazioni rom europee e con gli enti internazionali di tutela dei diritti umani, chiedendo chiarimenti al Comune di Milano e offrendo collaborazione per trovare soluzioni rispettose della legge e dell’umanità.

“Non devono prevalere paura e stigmatizzazione,” prosegue il difensore dei diritti umani, “ma spirito di giustizia e responsabilità collettiva. I bambini rom di Selvanesco hanno diritto alla protezione, alla continuità affettiva e a un futuro dignitoso. In attesa delle decisioni del magistrato, devono essere tutelati, non allontanati o dispersi”.

Nella foto, il campo poco prima delo sgombero