MAFIA: D’UVA (M5S), LA POLITICA DEVE ARRIVARE PRIMA DELLA MAGISTRATURA

“Nelle iniziative di sensibilizzazione contro la mafia, promosse da Danilo Sulis e dalla famiglia di Peppino Impastato, ritrovo lo stesso spirito che ha sempre animato l’associazione Libera. Proprio quello spirito che l’ha resa un punto di riferimento nazionale, presente in modo capillare su tutto il territorio, che non si è limitato a realizzare un’attività di mera “antimafia”.

L’associazione Libera, negli anni, si è fatta promotrice di una visione alternativa, scevra dal predominio della criminalità organizzata, ed ha gettato le basi per comunità consapevoli, impegnate a costruire una società più rispettosa delle leggi, più giusta e con più diritti”. Così il Deputato Questore Francesco D’Uva durante la presentazione alla Camera del libro di Danilo Sulis “Da Radio Aut a Radio Cento Passi”. “In questi giorni – aggiunge D’Uva – ci sono stati numerosi arresti ad Anzio legati alle infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta nel basso Lazio. Nel 2017, durante una missione istituzionale a Ostia con la Commissione antimafia, avevo richiesto personalmente al Prefetto di Roma dell’epoca la nomina di una Commissione d’accesso al comune di Anzio”. E conclude: “Onestamente sono dispiaciuto che siano stati sottovalutati gli allarmi lanciati in quegli anni e si sia dovuto aspettare l’intervento della magistratura. Sono convinto che la politica abbia un ruolo cruciale e che debba anticipare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico attivando tutte le misure amministrative di tipo preventivo che ha a disposizione, senza arrivare alla fase repressiva. Perché è proprio in questa fase che le fratture, prodotte a livello istituzionale e sociale, ci mettono decenni per essere completamente sanate”.


MAFIA: SULIS, NOI CONTINUIAMO CON LE IDEE E IL CORAGGIO DI IMPASTATO

 

Simulando un incontro con un gruppo di ragazzi che vengono a trovarmi in radio, con “Da radio Aut a radio 100 passi” ho deciso di raccontare oltre 40 anni di attivismo: dalle prime radio libere, all’amicizia con Peppino Impastato sino alla nuova esperienza di radio 100 passi. Il libro, i cui proventi andranno in beneficenza, si rivolge ai ragazzi che non conoscono la storia di Peppino Impastato e a chi quegli anni li ha vissuti e vuole conoscere aneddoti inediti e curiosità”. Lo dichiara Danilo Sulis in occasione della presentazione del suo libro, organizzata alla Camera dal Deputato Questore Francesco D’Uva. “Non si tratta di un libro storico – aggiunge Sulis – ma di una narrazione di ricordi rarefatti dal tempo, tramandati e di emozioni conservate. Il libro si conclude con la foto dello striscione: “con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”.

 

 

MAFIA: D’UVA (M5S), ABBATTIAMO MURO DI SILENZIO PER CREARE CONSAPEVOLEZZA SUL FENOMENO

 

“Ad ognuno di noi spetta impegnarsi per rompere questo silenzio di comodo, presente anche in politica e nel mondo economico, dove il tema mafie non ha centralità, spesso per convenienza. Promuoviamo questi incontri per discutere delle mafie in Parlamento, per abbattere, in primis, il muro di silenzio che le avvolge e con l’impegno, almeno per me e per la mia parte politica, a creare maggiore consapevolezza sul fenomeno, per una legislazione più efficace contro le mafie e per una società sempre più inclusiva e consapevole”. Lo dichiara il Deputato Questore Francesco D’Uva in conclusione della presentazione del libro di Danilo Sulis.

 

MAFIA: LIRIO ABBATE, FONDAMENTALE SENSIBILIZZARE I PIU’ GIOVANI

“Peppino Impastato ha scelto un linguaggio irriverente ed ironico per colpire i mafiosi attraverso la radio che, all’epoca, aveva un impatto importante sulle comunità. L’omicidio di Peppino Impastato è stato uno dei primi casi di depistaggio nel nostro Paese. Grazie alla forza dell’amore, i suoi amici e la madre hanno lottato e ottenuto giustizia facendo emergere la verità”. Così il giornalista Lirio Abbate in occasione della presentazione, organizzata alla Camera dal Deputato Questore Francesco D’Uva, del libro di Danilo Sulis “Da Radio Aut a Radio Cento Passi”. “Vedere migliaia di ragazzi che, spontaneamente, il 9 maggio di ogni anno si ritrovano a Casa memoria a Cinisi per ricordare Peppino Impastato e il suo impegno, è profondamente emozionante e ci fa capire quanto fondamentale sia, nella lotta alla mafia, sensibilizzare i più giovani”.

 

MAFIA: DON CIOTTI, SERVE UNA LEGGE A TUTELA DELLE DONNE CHE SI RIBELLANO

 

“Le donne sono le grandi protagoniste dell’impegno contro la criminalità organizzata. In questo momento storico sono proprio loro che si stanno ribellando alla logica mafiosa. Si sono accese delle luci di speranza e queste donne le cercano”. Lo dichiara Don Luigi Ciotti. Presidente dell’Associazione Libera, in occasione della presentazione alla Camera del libro di Danilo Sulis. “Donne che stanno staccando come un cuneo, dal di dentro, la criminalità organizzata, dicendo basta. Libera segue decine di queste donne che vivono in fuga eterna. Questo è inaccettabile. Per questo, chiediamo a gran voce un intervento del legislatore, una terza via, che consenta di tutelare queste donne coraggio e di dare loro una nuova vita”.

 

In occasione dell’incontro non è mancato il ricordo di Peppino Impastato: “Con la messa in onda di Radio 100 passi dalla casa di Tano Badalamenti, è stato possibile far tornare a parlare, idealmente, Peppino Impastato. La sua voce riparte proprio dal quartier generale di chi si era illuso di spegnerla per sempre. Oggi Peppino continua a parlare. Quando penso alla sua storia, inevitabilmente il mio pensiero vola a Felicia, la sua mamma, che non ha mai cercato vendetta ma solo verità e giustizia”.

E conclude: “Io rappresento un Noi che vuole dare speranza a tante persone. Questa società ha bisogno di giovani appassionati, curiosi, impegnati, portatori di nuova linfa. C’è bisogno di giovani e noi adulti dobbiamo essere più veri, attenti, presenti. Oggi la mafia si è mimetizzata nel tessuto economico – sociale di tutto il mondo. È necessario proprio ora intervenire per compiere quell’ulteriore passo necessario per scardinare il sistema della criminalità organizzata. La prima mafia da combattere è quella dentro di noi: dobbiamo mettere in atto comportamenti costruiti sul rispetto della legge. In Italia c’è una forte povertà educativa che dobbiamo combattere. Investiamo più in armi che in cultura eppure la cultura rappresenta la strada per arginare la criminalità organizzata”.