L’edizione 2025 del “Made in Italy Summit” – dal titolo “Supporting industry and exporters amid Trump’s disruption” – si concentra sulla costruzione di una nuova politica industriale capace di coniugare innovazione, sostenibilità e competitività in un mondo in cui le regole del commercio globale stanno cambiando rapidamente. Il rilancio del protezionismo statunitense, la concorrenza cinese e la doppia transizione digitale e green mettono infatti alla prova il sistema produttivo italiano, chiamato a difendere e rafforzare il valore del marchio “Italia” nel mondo.

Il Made in Italy Summit 2025 si conferma un laboratorio di idee e proposte concrete per accompagnare le imprese italiane nella transizione verso un’economia più resiliente, sostenibile e digitale.
In un mondo attraversato da tensioni geopolitiche e cambiamenti strutturali, il Summit punta a ridefinire il posizionamento dell’Italia nel commercio globale, valorizzando il suo patrimonio industriale, culturale e tecnologico. Per tre giorni, rappresentanti delle istituzioni, dell’economia e delle imprese si confronteranno con esperti e analisti internazionali, delineando una road map condivisa per portare le esportazioni italiane dagli attuali 625 miliardi a 700 miliardi di euro entro la fine della legislatura.
Nella prima giornata del Summit – martedì 28 ottobre – l’apertura sarà dedicata ai nodi strutturali che condizionano la competitività del Made in Italy. Tra i temi centrali: gli effetti del neoprotezionismo americano, il dumping cinese, l’impatto dei costi energetici e il sostegno finanziario alle imprese. Sul tavolo anche il ruolo dell’Italia nel nuovo equilibrio economico mondiale e le prospettive di una politica industriale e fiscale in grado di stimolare gli investimenti. Una riflessione strategica sulle fondamenta dell’economia reale, che prepara il terreno al confronto settoriale dei giorni successivi.
Nella seconda giornata – mercoledì’ 29 ottobre – la giornata sarà dedicata alle filiere che incarnano l’eccellenza del Made in Italy e che rappresentano i motori principali della crescita. L’agrifood, simbolo della qualità e dell’identità italiana, verrà analizzato nel suo rapporto con le politiche di tutela e la concorrenza internazionale.
Il settore farmaceutico sarà al centro del dibattito come hub di innovazione e attrazione per gli investimenti esteri, mentre moda e design rifletteranno sulle nuove regole europee legate alla sostenibilità e sulla risposta alle politiche protezionistiche globali.
Spazio anche all’automotive e all’aerospazio, due comparti in forte trasformazione, chiamati a rinnovare alleanze e investimenti per mantenere il proprio peso competitivo a livello mondiale.
La terza e l’ultima giornata del Summit – giovedì 30 ottobre – sarà dedicata alle nuove rotte dell’export. I riflettori si accenderanno su aree di crescente interesse strategico per le imprese italiane – dai Balcani all’India, dall’ASEAN al MERCOSUR – con un’analisi delle opportunità, delle sfide logistiche e delle partnership industriali in costruzione.
Al centro anche la strategia europea di diversificazione e il ruolo della diplomazia economica nel promuovere l’immagine e la presenza del brand Italia nei mercati emergenti.
Un confronto ad alto livello per guardare al futuro con realismo e ambizione, riaffermando la forza del marchio “Italia” come sinonimo di qualità, innovazione e visione internazionale. I lavori, moderati da giornalisti de Il Sole 24 Ore, del Financial Times e di Sky TG24, si confronteranno con molti relatori, tra gli altri: Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Andrea Orcel, Ad UniCredit; Enrico Letta, Presidente AREL; Presidente Institut Jacques Delors; Leopoldo Rubinacci, Direttore Generale Aggiunto Direzione Generale del Commercio e della Sicurezza Economica, Commissione Europea; Matteo Zoppas, Presidente ICE; Regina Corradini D’Arienzo, Ad SIMEST; Mario Pozza, Presidente Assocamerestero; Marcello Cattani, Presidente Farmindustria; Cristiano Fini, Presidente CIA – Confederazione Italiana Agricoltori; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Mario Andrea Vattani, Ambasciatore; Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka; Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale, Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione economica, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Giovanna Ceolini, Presidente Confindustria Accessori Moda; Marco Gay, Presidente Unione Industriali di Torino e Presidente Esecutivo Zest e molti altri.
