L’Emodinamica e la Chirurgia Vascolare dell’ospedale di Patti insieme nella lotta contro le amputazioni d’arto

Messina – Il prossimo 25 ottobre all’Hotel Terre di Eolo a Patti si terrà il corso dal titolo “Ischemia critica d’arto e piede diabetico”. Lo scopo di questo incontro, frutto di una lunga e consolidata collaborazione tra l’Emodinamica e la Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Barone Romeo di Patti, dirette rispettivamente dal dott. Salvatore Garibaldi e dal dott. Salvatore Barbera, è affrontare l’argomento in modo multidisciplinare e di dare vita ad una rete territoriale che coinvolga molteplici figure professionali per una gestione più completa e tempestiva della malattia. L’ ischemia critica cronica degli arti inferiori quando associata al diabete mellito ed a compromissione dell’integrità del piede rientra nella definizione di “piede diabetico”.

Si manifesta con dolore, ulcerazioni o gangrene che rendono impossibile la deambulazione, segregando spesso il paziente in casa. Oltre a minare profondamente la dignità di chi ne soffre, essa ha spesso un’evoluzione nefasta, portando ad amputazioni maggiori e morte se non trattata adeguatamente nel più breve tempo possibile. Basti pensare che ha un tasso di mortalità e sopravvivenza paragonabili ad alcune malattie oncologiche. In pratica l’ischemia critica d’arto ha tutti i requisiti per essere considerata una patologia tempo-dipendente.

Il gran numero di amputazioni registrato per anno non solo in Sicilia ma anche nel resto del mondo, dove si calcola che ogni 20 secondi un arto viene amputato a causa del diabete, deve essere sottoposto ad una accurata riflessione critica, tra le cause: la scarsa attenzione alla prevenzione dei fattori di rischio; la carenza igienico-sanitaria; la ritardata o assente cura delle lesioni cutanee e della rivascolarizzazione arteriosa, indispensabili per la guarigione delle ulcere. Per ridurre significativamente il numero delle amputazioni è quindi necessario migliorare la capacità di intercettare il paziente prima che sviluppi infezione delle ulcere cutanee, causa ultima delle amputazioni, attraverso una rete territoriale composta da un team multidisciplinare che avrà il compito di seguire il paziente anche dopo le prime cure. La rivascolarizzazione percutanea (angioplastica) delle arterie della gamba e del piede, mirata al salvataggio d’arto, effettuata nei laboratori di Emodinamica, rappresenta un valore aggiunto a cui si può fare ricorso anche quando le tradizionali tecniche chirurgiche non sono più attuabili. Come già accennato, grazie ad una tempestiva rivascolarizzazione arteriosa (endovascolare o chirurgica), che consenta un adeguato apporto sangue necessario per la guarigione delle ulcere cutanee, l’amputazione degli arti inferiori in un numero apprezzabile di casi potrebbe essere evitata, ritardata o limitata nella sua estensione, con un importante impatto sia in termini prognostici e di qualità di vita per il paziente che economici per il Sistema Sanitario Regionale.

Nel fronteggiare una malattia così feroce nessuno di noi può avere soluzioni definitive: solo dalla collaborazione di tutti possono emergere strategie e programmi da perseguire insieme. A riprova dell’alto valore scientifico del corso, presenziato dal Direttore Generale dell’Asp Messina dott. Giuseppe. Cuccì, è la partecipazione, in qualità di componente del comitato scientifico e di relatore, del dott. Roberto Ferraresi, punto di riferimento internazionale nel campo della rivascolarizzazione del piede diabetico.