LA CGIL VERSO LA CONFERENZA NAZIONALE PER LA SALUTE MENTALE

La salute mentale, con le perniciose problematiche ad essa connesse, è il tema al centro del convegno regionale “Diritti, Libertà, Servizi. Verso la Conferenza Nazionale per la Salute Mentale”, tenutosi a Reggio Calabria e promosso dall’Associazione di Coesione Internazionale Insieme per la Disabilità.

L’iniziativa ha visto il contributo e l’adesione di diverse altre associazioni del territorio regionale, di psicologi e psichiatri, sociologi e professori, che hanno raccontato la propria storia di difficoltà rispetto al muro istituzionale, ai finanziamenti inesistenti e, non da ultimo, al difficile ma necessario cambiamento culturale che sta alla base dell’approccio terapeutico verso i più fragili (nonostante siano passati più di 40 anni dalla c.d. Legge Basaglia!)

La FP-CGIL Calabria,  da sempre sensibile alle tematiche che attengono al bisogno di salute, non solo per il benessere del singolo ma anche nell’interesse di tuttala collettività, ha portato un documento analitico-programmatico, a firma di Franca Sciolino, della Segreteria FP CGIL Calabria.

Nel corso dell’intervento (presentato da Francesca Fiorentino, del Dipartimento Salute) è stato ribadito come “nel campo delle cronicità, e in particolare dei disturbi mentali, un’ampia letteratura abbia ormai dimostrato le conseguenze invalidanti dei ricoveri prolungati e la loro inefficacia terapeutica. Si punta, infatti, a migliorare il contesto ambientale e le relazioni interpersonali, valorizzando aspetti come la formazione, il lavoro, la casa, per restituire capacità contrattuali alla persona e sollecitare la sua partecipazione diretta al processo di recupero.”

“Purtroppo, nella nostra Regione– scrive ancora Franca Sciolino –la spesa destinata alla salute mentale è ancora in massima parte assorbita dalle RSA e da strutture segreganti di varia denominazione. Da decenni queste strutture vedono ruotare gli stessi pazienti, in un meccanismo di “porte girevoli” (secondo la definizione di una inchiesta giornalistica di qualche tempo fa) e senza alcuna prospettiva di integrazione umana, prima ancora che di riabilitazione sanitaria e sociale.

”In tal senso, è emblematica la vicenda dell’Istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello e dei 300 pazienti smistati in varie strutture della regione che intanto si annettevano i relativi posti letto.

Pertanto, la proposta della FP-CGIL Calabria è quella di avviare un processo dal basso per ottenere l’approvazione di una legge regionale che disciplini uno strumento denominato “budget di salute”, che permetterebbe ai Dipartimenti di Salute Mentale di sperimentare forme alternative al ricovero: ancora oggi non si riesce neppure a ottenere la quantificazione esatta della spesa globale per l’assistenza psichiatrica.

Vi sono però in tutte queste difficoltà “esperienze – prosegue il documento – che inducono a pensare che “anche da noi si può fare” e che aprono l’orizzonte a tante ipotesi di sviluppo, anche sul versante della partecipazione dei Comuni, grandi e piccoli, attraverso la ristrutturazione di immobili o l’utilizzo di beni confiscati, magari con il finanziamento di fondi europei. È una strada sempre più urgente da percorrere, per costruire, finalmente, anche in Calabria quelle “strutture intermedie” alternative al ricovero, invocate già dal Progetto Obiettivo Nazionale sin dal 1999.”

L’organizzazione sindacale ha poi messo l’accento su quei“pazienti che, dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, si trovano“ospitati”temporaneamente nelle REMS (Residenze per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza), quindi ancora detenuti, in attesa di scontare la pena e contemporaneamente essere curati, per essere poi dimessi e reintegrati nella vita civile, come prescrive la legge 81 del 2014. L’unica REMS regionale, al momento, è ubicata a Santa Sofia d’Epìro (CS) ed è dotata di soli 20 posti letto, destinata però a trasferire i suoi assistiti nei padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico di Girifalco, ristrutturati, ma pur sempre gravati da una triste eredità”.

La CGIL vuole percorrere questa strada, conclude la Sciolino,“insieme a tutti quei movimenti e organizzazioni che ci crederanno, per dare a tante persone e alle loro famiglie una nuova possibilità e una nuova prospettiva di vita.”