Italia tra gli ultimi Paesi in Europa per numero di infermieri

Il nuovo report-approfondimento 2025 diffuso dal sindacato degli infermieri Nursing Up, elaborato su dati OCSE ed Eurostat, fotografa una realtà ancora più grave del previsto: l’Italia scivola stabilmente verso il fondo della classifica europea per numero di infermieri ogni 1.000 abitanti. Secondo l’analisi, il nostro Paese oscilla tra 6,2 e 6,4 professionisti ogni mille cittadini, al di sotto del dato ufficiale di 6,5 riportato nei mesi scorsi.

Un valore che ci colloca al 20° posto su 27 Paesi considerati, dietro anche a nazioni come Estonia, Portogallo e Lituania. Peggio di noi solo Spagna, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lettonia, Grecia e Turchia. In cima alla classifica, invece, la Svizzera con 18,3 infermieri per 1.000 abitanti, seguita da Norvegia, Islanda e Finlandia.

“Una carenza strutturale che si aggrava ogni anno”, dichiara il presidente del sindacato, Antonio De Palma. “I numeri non sono più ignorabili: ci mancano all’appello almeno 175mila infermieri per allinearci agli standard europei”.

Formazione ferma, stipendi bassi: Italia tra le peggiori anche nel G7

Il report evidenzia anche un altro dato critico: solo 17 infermieri laureati ogni 100.000 abitanti, dato fermo da oltre dieci anni. Siamo tra gli ultimi anche in Europa per formazione, mentre Paesi come Svizzera, Malta e Ungheria hanno visto crescite importanti.

Nel G7, l’Italia è fanalino di coda sia per numero di infermieri in servizio (6,6 ogni 1.000 abitanti, dati OCSE 2022), sia per formazione, con valori molto inferiori rispetto a Francia (38 laureati ogni 100.000 abitanti) e Stati Uniti (65).

Il gap si allarga anche sul fronte retributivo: 32.600 euro lordi l’anno in media per gli infermieri italiani, contro i 39.800 della media europea. In Lussemburgo si superano i 79.000 euro annui.

Corte dei Conti e clinici: la carenza è il vero nodo

Le criticità sono confermate da organismi terzi. La Corte dei Conti ha definito “vergognose” le attuali liste d’attesa, mentre il FoSSC (Forum delle Società Scientifiche) ha identificato nella carenza di infermieri il principale ostacolo al funzionamento del sistema sanitario pubblico.

“Serve un piano nazionale straordinario”, avverte De Palma. “Non bastano più i proclami. Ogni giorno che passa, il SSN si svuota un po’ di più. E chi resta è stanco, sottopagato, spesso invisibile”.