INQUINAMENTO, MURONI/IERVOLINO: MARE SPORCO E DATI POCO TRASPARENTI

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“Sebbene il nostro sia un Paese a forte vocazione turistica e che si appresta a ripartire per l’estate gli ignari cittadini italiani hanno un carico di multe che ammonta intorno ai 160 milioni di euro da pagare per la mancata depurazione delle acque reflue”, lo ha dichiarato Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani in apertura della conferenza stampa ‘Il mare non è una fogna, l’Italia ha bisogno di depuratori’ che si è tenuta oggi insieme a Rossella Muroni, vicepresidente della commissione ambiente alla Camera.

 

“Abbiamo voluto tenere oggi questa conferenza – ha aggiunto Iervolino – perché proprio lo corso 31 maggio è scattata la sesta semestralità della multa di condanna della Corte di Giustizia europea sul trattamento acque reflue. Lo denunciamo da tempo con la nostra campagna ‘Basta merda in mare’ ma nella giornata mondiale degli oceani il mare italiano, soprattutto nelle regioni meridionali, è più sporco che mai. Questo è un tema scottante soprattutto nell’ottica della transizione ecologica e del PNRR.

La Commissione europea ha avviato ben quattro procedure di infrazione nei confronti dell’Italia dove ancora 939 agglomerati non risultano conformi, ovvero le acque reflue non trattate si riversano direttamente nel mare e nei fiumi con gravi danni per la salute e l’ambiente. Inoltre sui temi delle procedure d’infrazione e delle condanne della Corte di Giustizia c’è una mancanza di trasparenza totale. Impossibile sapere l’ammontare preciso delle multe e le azioni messe in campo per risolvere il problema”. 

“Il tema della trasparenza”, è intervenuta Rossella Muroni, “è dirimente. Anche per quanto riguarda la stesura del PNRR è mancato il coinvolgimento della società civile. L’altro tema è quello della legalità. Le ecomafie si sono concentrate maggiormente al Sud, esemplare è la situazione emergenziale che la Sicilia sta vivendo per mancanza di depuratori. Se manca la depurazione manca anche la legalità. Dovremmo parlare allora non solo di depuratori ma di una politica della depurazione – ha poi puntualizzato – per un’economia davvero circolare che tenga conto, tra le altre cose, dei flussi turistici e degli eventi climatici. Infine voglio sottolineare quanto sia importante rafforzare la rete dei controlli ambientali,  purtroppo da questo punto di vista mancano i decreti attuativi per dare completa efficacia alla riforma che ha istituito il sistema nazionale a rete delle agenzie ambientali”. In chiusura Iervolino e Muroni hanno auspicato che il governo renda completamente trasparenti sia le acque italiane che l’accesso alle informazioni sui processi di depurazione e sulle multe: “Le proposte concrete non mancano, questa è l’occasione storica perché l’Italia compia una reale transizione ecologica e diventi un paese normale”.