Infezioni respiratorie: Necessari nuovi modelli assistenziali per offrire cure sempre più appropriate alle persone fragili

Padova – Far confrontare il comparto salute veneto su come poter effettuare al meglio interventi diagnostici e terapeutici, in base al bisogno del paziente, per ottenere i migliori risultati con il minor rischio e minor spreco di risorse. Con questo obiettivo, presso la ULSS Euganea, da sempre benchmark di esempi virtuosi, Motore Sanità ha organizzato il Convegno ‘Valore dell’appropriatezza nei percorsi di diagnosi e cura del paziente fragile. Focus on INFEZIONI RESPIRATORIE’, grazie al contribuito incondizionato di Pfizer.

Per le malattie infettive, nello specifico, gli strumenti a disposizione sono numerosi, sia per la prevenzione, che diagnostica e terapia, ma i dati a disposizione indicano che non sempre il loro utilizzo è corretto: emblematico il caso dell’antimicrobico-resistenza da sempre un’emergenza. Ad esempio, per la diagnostica bisognerebbe evitare di effettuare test inutili che causino eccessivo stress e costi sanitari aggiuntivi al paziente, mentre, nel caso della terapia, sarebbe opportuno scegliere il trattamento più efficace e sicuro, per la specifica patologia, considerando possibili benefici, rischi potenziali, caratteristiche del paziente, con sempre con uno sguardo alla sostenibilità.

“Le infezioni respiratorie costituiscono per il soggetto fragile un importante rischio sanitario che può compromettere il percorso di cura o aggravare lo stato di salute. Anziani, immunodepressi, soggetti affetti da patologie infiammatorie croniche, neoplastici, diabetici, ipertesi o pazienti con diversi deficit d’organo costituiscono una rilevante quota di assistiti particolarmente vulnerabili. Vanno costruiti, per la loro particolare condizione, specifici percorsi preventivi, diagnostici, terapeutici ed assistenziali (PPDTA). La prevenzione delle malattie infettive respiratorie dispone oggi di un vasto ed efficace arsenale vaccinale al quale il professionista della salute può ricorrere. Al vaccino dell’influenza, contro SARS CoV 2 e dello pneumococco si è recentemente aggiunto il vaccino contro il Virus Respiratorio Sinciziale e si spera a breve in un aggiornamento del calendario vaccinale considerando le evidenze scientifiche disponibili. Di pari passo va implementata la rete degli erogatori che, sulla base della complessità clinica del soggetto, la tipologia di vaccino, il numero di dosi previsto, la prossimità al paziente e l’efficienza organizzativa, sia organizzata in modo razionale definendo con sempre maggiore dettaglio il setting organizzativo ottimale ed il PPDTA migliore”, spiega Luca Gino Sbrogiò, Direttore Dipartimento di Prevenzione Ulss 6 Euganea

“La diagnosi di infezione da microrganismi nell’ambito respiratorio ha subito dei recenti progressi tecnologici che hanno indicato nuove vie di analisi microbiologica. In particolare, possiamo infatti notare come i test molecolari, soprattutto in ambito della diagnostica di infezione virale, dopo essere stati completamente sdoganati durante la pandemia di SARS-CoV-2, si sono sviluppati sia dal punto di vista dei pannelli integrati che permettono l’analisi di tutti i virus respiratori clinicamente rilevanti. Nella diagnosi delle infezioni batteriche respiratorie si sono osservate delle nuove metodiche che hanno aperto nuove vie di diagnosi e di gestione non solo del microrganismo ma anche delle resistenze farmacologiche. Nonostante l’evoluzione della diagnostica rapida, questa richiede ancora una gestione da parte del laboratorio di microbiologia e un’attenta valutazione da parte di personale esperto”, dichiara Annarita Mazzariol, Professore Microbiologia e Microbiologia Clinica, Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona.