Industria pericolosa a Roma come a Pesaro: non servono eroi, servono scelte giuste a difesa del territorio e della comunità

di Roberto Malini

Dobbiamo riflettere attentamente, quando ci accorgiamo che servono “eroi” in ogni città. Quando ogni centro abitato, ogni quartiere, ogni incrocio ha bisogno di qualcuno pronto a sacrificarsi per salvare vite da un pericolo evitabile, qualcosa non sta funzionando. Anche a Pesaro abbiamo Vigili del Fuoco eroici, che hanno dimostrato tante volte sprezzo del pericolo e dedizione alla missione. Ma davvero vogliamo metterli in pericolo ogni giorno, chiedendo loro di intervenire accanto a impianti che non dovrebbero nemmeno esistere in zone densamente abitate? Davvero vogliamo mettere in pericolo le nostre forze dell’ordine, i nostri specialisti più vicini alla sicurezza e al benessere della gente?

E per che cosa? Per fare un favore alle aziende tossiche ed esplosive, al loro business che non tiene conto della vita delle persone? Per consentire a colossi del fossile di costruire accanto alle scuole, agli ospedali, alle case, portando rischi altissimi, emissioni dannose e infrastrutture che possono trasformarsi in bombe? Impianti che in molti casi sono stati osteggiati da cittadini e autorità, eppure ricompaiono nei progetti, negli iter, nelle deroghe.

A Roma, l’esplosione di un distributore di Gpl ha provocato decine di feriti e ha rischiato di trasformarsi in una tragedia di proporzioni immani. Due poliziotti, Marco e Francesco, si sono lanciati tra le fiamme per salvare delle persone. Ne sono usciti vivi, ustionati, con la divisa bruciata addosso. E dicono che lo rifarebbero. Ma noi cittadini non possiamo più accettare che gli “eroi” debbano entrare in scena ogni volta che un progetto industriale pericoloso viene piazzato tra le case con leggerezza, con superficialità, o peggio, per convenienza politica o economica.

A Pesaro, un impianto di liquefazione del gas naturale è stato bloccato grazie all’azione congiunta della società civile e dei Vigili del Fuoco, che hanno espresso un parere tecnico negativo, motivato e coraggioso. Ma l’azienda è pronta a tornare alla carica. E altrove, intanto, altri impianti minacciano la sicurezza e la salute pubblica, mentre chi li ostacola viene intimidito o perseguito legalmente.

Così, i difensori dell’ambiente vengono trasformati in bersagli. Gli attivisti vengono chiamati in tribunale e trattati come criminali, in una spirale di intimidazione che ha un nome preciso: SLAPP, cause temerarie contro chi difende il bene comune.

No, non abbiamo bisogno di eroi al vostro servizio, imprenditori senza scrupoli. Abbiamo bisogno di legalità, trasparenza, rispetto della Costituzione e delle normative europee. Abbiamo bisogno che gli eroi restino nelle loro caserme, pronti per le vere emergenze, non per salvare cittadini da catastrofi annunciate.

Difendiamo gli eroi, gli attivisti, le autorità che con coraggio dicono “no” agli impianti pericolosi. E facciamo in modo che non debbano più rischiare la vita per colpa dell’avidità.