
di Roberto Malini – Comitato PESARO: NO GNL
Il gas naturale, che normalmente è allo stato gassoso, viene raffreddato a circa -162°C per diventare liquido: in questa forma prende il nome di GNL, Gas Naturale Liquefatto.
Il processo si svolge in questo modo:
- Purificazione: prima di raffreddarlo, il gas naturale viene “pulito”, rimuovendo acqua, CO₂, zolfo e altre impurità.
- Raffreddamento: il gas viene portato a temperature bassissime con impianti industriali molto complessi. A -162°C, il gas si trasforma in liquido.
- Stoccaggio: il GNL liquido viene conservato in grandi serbatoi criogenici a pressione atmosferica e molto ben isolati.
- Trasporto: essendo molto più denso (600 volte meno ingombrante del gas), il GNL può essere trasportato con navi, autocisterne o tubazioni verso altri luoghi.
- Rigassificazione: quando arriva a destinazione, viene riportato allo stato gassoso per essere distribuito nella rete.
E ora vediamo perché un impianto GNL deve stare lontano dalle abitazioni. Gli impianti GNL sono infrastrutture complesse e a rischio. Anche se oggi la tecnologia ha fatto passi avanti, esistono pericoli reali che richiedono distanza di sicurezza dalle case. I motivi sono diversi, a partire dal pericolo di esplosione: se il GNL fuoriesce e si trasforma rapidamente in gas, può formare una nube infiammabile. Se questa nube trova una scintilla, può causare un’esplosione devastante. Gli incidenti si sono più volte verificati, con devastazione e vittime, anche nel mondo reale. Tragedie spesso dovute a errori umani, malfunzionamenti o cause naturali (terremoti, alluvioni). Bisogna poi considerare gli effetti del freddo estremo: il GNL è talmente freddo da congelare istantaneamente tessuti umani o materiali. Una perdita potrebbe causare gravi danni. E che dire dei rischi industriali certificati: per legge (Direttiva Seveso III), questi impianti vengono classificati come a rischio di incidente rilevante. Ciò comporta distanze minime da centri abitati e infrastrutture sensibili. Per la salute e l’ambiente sono negativamente incisive le emissioni inquinanti: durante il funzionamento, l’impianto può emettere CO₂, metano e altri inquinanti che peggiorano la qualità dell’aria.
Le istituzioni e le aziende devono rendersene conto definitivamente, per non ripetere drammatici errori: un impianto GNL non è compatibile con aree urbane o vicine a case, scuole, ospedali. Deve sorgere – se proprio non vogliamo ancora rinunciare al fossile, cosa che al più presto dovremo comunque fare – in zone isolate, sicure, con sistemi di controllo e piani di emergenza efficaci. Collocarlo dentro o vicino una città è un grave rischio per la salute pubblica e la sicurezza.