Il furto in casa: un’esperienza che può capitare a chiunque

Furti e rapine nelle case degli italiani: Nel 2024 in Italia sono stati denunciati 155.590 furti in casa (+5,4% rispetto al 2023) e 1.891 rapine (+1,8% rispetto al 2023). Roma è in testa alla graduatoria dei comuni capoluogo con 8.699 furti in abitazione nel 2024, per un’incidenza di 31,7 reati ogni 10.000 abitanti. Al secondo posto è Milano con 3.152 furti in casa, 23,1 per 10.000 residenti.

Terza è Torino, dove sono stati denunciati 2.024 furti in abitazione, 23,6 ogni 10.000 abitanti. Al quarto posto Firenze, con 1.803 furti in casa. La graduatoria dei comuni capoluogo costruita in base all’incidenza dei furti sulla popolazione vede al primo posto Pisa, con 75,7 furti in abitazione per 10.000 abitanti, seguita da Modena (57,1) Bolzano (55,5), Udine (53) e Verona (50,3 per 10.000). È quanto emerge dal 4° Rapporto dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della Casa, intitolato «La sicurezza al servizio degli italiani», realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del Ministero dell’Interno.

Una esperienza che può capitare a tutti: Circa 14 milioni e mezzo di italiani, il 28,6% del totale, hanno subìto un furto in casa, 8 milioni (16,1%) hanno avuto un tentativo non riuscito e 4 milioni e mezzo di individui (8,7%) lamentano di aver subìto un atto di vandalismo ai danni della propria abitazione.

Aumenta la paura dei furti in casa, anche se i reati diminuiscono: Il furto in casa è di gran lunga il reato che gli italiani hanno più paura di subire: lo mette al primo posto il 59% degli intervistati, lo scorso anno era il 48%. Eppure, i dati relativi al primo semestre del 2025 rivelano come si siano ridotti sia i furti, che sono 61.555 (-8,6% rispetto al primo semestre del 2024) sia le rapine (-11,6%).

Pragmatici e consapevoli: L’88,8% degli italiani pensa che la sicurezza sia una sfida collettiva, cui contribuiscono lo Stato, che è il perno centrale, le aziende e i privati cittadini e l’84,9% della popolazione pensa che avere dispositivi di sicurezza fa vivere meglio e stare più tranquilli. L’88,9% degli italiani ha già almeno un dispositivo in casa, il 67,8% ne ha più di uno e il 64,1% pensa che nel futuro destinerà maggiori risorse alla sicurezza domestica. Fondamentale è la porta di ingresso: il 65,3% ha la porta blindata, il 35,1% il videocitofono, l’11,1% ha la serratura elettronica, l’87% non apre mai la porta agli sconosciuti, il 67,1% chiude a chiave la porta anche se è in casa. Quando è fuori casa per vacanze, il 69,2% della popolazione evita di utilizzare i social per pubblicare foto e informazioni, il 53% avvisa i vicini e il 45,6% chiede a qualcuno di simulare la presenza. Infine, il 17,1% rinuncia alle vacanze per non lasciare la propria casa incustodita.

La violenza tra le pareti domestiche: Nel 2024 crescono i reati di genere: tra questi si contano 28.896 maltrattamenti contro familiari e conviventi, 20.289 atti persecutori e 6.831 violenze sessuali. Al numero antiviolenza 1522 della Presidenza del Consiglio nel 2024 sono arrivate 17.631 chiamate relative a atti violenti che nel 97,4% del totale hanno vittime donne e nel 79,4% dei casi risultano consumati all’interno della propria abitazione.

I rischi di un eccesso di protagonismo dei privati cittadini: Quasi 5 milioni di italiani hanno un’arma da fuoco in casa e potrebbero utilizzarla. Si tratta di un’ipotesi che non è così improbabile, se si considera che il 52,2% degli italiani pensa che dovrebbe essere consentito dalla legge sparare ad un ladro che è entrato in casa per rubare (78,8% tra chi ha già un’arma da fuoco) e il 20,4% della popolazione sarebbe favorevole a rendere più semplice l’acquisto di armi (valore che è del 41,9% tra chi già possiede un’arma). Inoltre, il 50,9% degli italiani ritiene che i cittadini dovrebbero organizzarsi in ronde e partecipare attivamente al controllo del territorio.

La sicurezza domestica per tutti: La sicurezza domestica non si deve trasformare in un ulteriore elemento di differenziazione sociale tra chi se la può permettere e chi no: il 59,7% della popolazione sarebbe interessato a dotarsi di un sistema di allarme, ma è convinto che costi troppo, con percentuali che arrivano al 70,9% tra i meno abbienti, e il 60,5% degli italiani non conosce l’esistenza del “bonus sicurezza”.

La sicurezza del futuro: un servizio personalizzato: Il 79,6% della popolazione chiede di poter disporre di sistemi di allarme personalizzati, in cui si combinino più elementi predisposti in base alle specifiche esigenze di ciascuno. Il 75,3% chiede di essere affiancato ed assistito da persone esperte durante tutte le fasi del percorso di protezione da rischio.