Guida pratica insegna come denunciare un medico: Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia chiede intervento Ministero della Salute

Chiediamo che il Ministero della Salute si schieri subito a difesa della categoria dei medici, e dunque anche di noi ortopedici, condannando atteggiamenti di questo tipo”.

Il Professor Francesco Falez, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), commenta duramente la ‘guida pratica’, pubblicata da un sito web, che insegna modalità e tempistiche per denunciare un medico quando ci si ritenga vittima di un caso di malasanità.

 

Un vero e proprio vademecum per sporgere querela nei confronti di un camice bianco, dimostrare il danno subìto e far ottenere ad un cittadino, o ad un suo parente, il risarcimento danni.

“Bisogna stare molto attenti – spiega il Professor Falez – a non confondere le complicanze con l’errore medico. La complicanza non è un errore: la complicanza può avvenire anche nel rispetto di tutti i percorsi di prevenzione e profilassi e, come tale, per quanto conosciuta è inattesa e non prevedibile, indipendentemente dall’aver seguito le buone pratiche e le linee guida. Questo vademecum lede fortemente il rapporto tra medico e paziente e danneggia qualsiasi forma di fiducia”.

 

“La guida pratica – ricorda il Presidente SIOT – è solo l’ultimo di una serie di episodi che da molto tempo stanno mettendo in difficoltà la categoria dei medici: dagli spot in TV e in radio fino agli sms sui cellulari che suggeriscono di chiedere risarcimenti per vicende legate alla malasanità. L’informazione è doverosa, l’istigazione alla lite no”.

 

Secondo il numero uno della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia si tratta di una ricerca ostentata di un risarcimento economico, a volte anche esiguo, non del riconoscimento dell’errore del quale molto spesso non c’è prova ma solo la non conoscenza dei percorsi.

“Molte di queste associazioni – aggiunge – avvalendosi dell’offerta ‘senza anticipo di spesa’, inducono i pazienti a valutare come errori medici condizioni che invece nascono da comportamenti anomali o da condizioni cliniche spesso sottaciute o non clinicamente evidenti”.

“Insieme ai ginecologi – prosegue – siamo gli specialisti con il maggior numero di richieste risarcitorie, stanchi di essere costantemente attaccati, vilipesi, aggrediti, spesso anche fisicamente, quale conseguenza di queste continue campagne denigratorie nei confronti della classe medica”.

“Tutto ciò – informa – non fa che danneggiare ulteriormente il cittadino, il paziente e il Sistema Sanitario Nazionale. Se le cose non dovessero cambiare continueremo ad avere una medicina difensiva sempre di più ampia portata, un incremento dei costi del SSN stesso ed un allontanamento di quanti vogliono iscriversi alla Facoltà di Medicina e che non vogliono correre il rischio di subire una denuncia”.

“Se errore c’è stato – conclude il Professor Falez – è giusto il suo riconoscimento ma è necessario introdurre norme che limitino questi atteggiamenti che troppo spesso configurano la ‘temerarietà’ della lite o più prosaicamente la sua ‘economicità’ e che in oltre il 90% dei casi finiscono con un nulla di fatto”.