
Pesaro – Una nuova azione civica e istituzionale si affianca alla mobilitazione contro l’impianto di liquefazione del metano (GNL) previsto nella zona della Tombaccia, a Pesaro. Questa mattina è stata inviata un’informativa-appello a un ampio ventaglio di enti pubblici e organismi europei e internazionali, per segnalare le gravi criticità ambientali, sanitarie, idrogeologiche e di sicurezza connesse al progetto, già autorizzato con Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva dal Ministero dell’Ambiente.
Il documento, firmato da EveryOne Group, Comitato “Pesaro: NO GNL, e altri attivisti e tecnici del territorio è stato trasmesso a:
• ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
• Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
• Presidenza della Repubblica
• Comune di Pesaro
• Provincia di Pesaro e Urbino
• Regione Marche
• CINEA – Agenzia europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente
• Commissione europea – Direzione generale Ambiente
• UN Environment Programme
• Principali testate giornalistiche italiane ed europee
A rafforzare la richiesta di sospensione del progetto vi è anche la documentazione fornita dalla Piattaforma nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici, promossa dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, secondo cui i cambiamenti climatici stanno aumentando la frequenza di eventi estremi (alluvioni, frane, fulmini, siccità), aggravando il rischio per le infrastrutture industriali che trattano sostanze pericolose. Si ricorda inoltre come le stesse istituzioni destinatarie dell’appello abbiano già ricevuto, a proposito del pericoloso progetto pesarese, il parere scritto del Comitato Etico e Scientifico di Europa Verde, presieduto del prof. Sergio Ulgiati, esperto e docente di Chimica dell’Ambiente stimato in Italia e nel mondo.
Nel Piano Nazionale di Adattamento si sottolinea come questi eventi – combinati con infrastrutture sensibili come gasdotti, impianti GNL e depositi di combustibili – generino eventi NaTech, cioè disastri tecnologici innescati da eventi naturali. La collocazione dell’impianto GNL di Pesaro, in area sismica e alluvionale, ne fa un caso da manuale di rischio trascurato, in contrasto con le linee guida ISPRA e con il principio di precauzione previsto dalle normative europee.
«La contraddizione è evidente – dichiarano Roberto Malin ie Lisetta Sperindei, co-referenti della mobilitazione – perché da un lato il Ministero promuove attraverso ISPRA una piattaforma per l’adattamento ai cambiamenti climatici, che identifica chiaramente gli impianti industriali pericolosi come soggetti a rischi crescenti a causa degli eventi estremi. Dall’altro lato, lo stesso Ministero rilascia un’autorizzazione VIA positiva a un impianto GNL in un’area classificata a rischio sismico e alluvionale. Questo non è solo un paradosso, ma una violazione del principio di coerenza istituzionale e del dovere di tutela del territorio e delle comunità».
L’informativa non è solo una denuncia, ma una proposta di buon governo del territorio. I promotori chiedono:
• la sospensione cautelare dell’iter autorizzativo,
• una valutazione ambientale strategica indipendente,
• l’apertura di un’inchiesta parlamentare e una verifica da parte della Commissione europea.
Nella foto, sede dell’ISPRA a Roma