GIORNATA MONDIALE EPATITE C: NON ABBASSIAMO LA GUARDIA

Epatite C: ancora una malattia sottostimata, spesso asintomatica ma molto pericolosa, che colpisce circa l’1% della popolazione italiana.

Da qualche anno, però, l’Epatite C può essere curata facilmente grazie a terapie innovative che riescono ad evitare complicanze terribili, come cirrosi epatica e tumore del fegato, con una somministrazione di sole 8 settimane.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite C, che si celebra il 28 luglio, l’Ospedale Niguarda di Milano ricorda alla popolazione l’importanza di sottoporsi allo screening gratuito promosso dal Ministero della Salute e realizzabile presso molte strutture ospedaliere italiane.  Si stima che sia ancora alto il numero del sommerso: il grave rischio è che molti cittadini, non avendo sintomi conclamati, si possano accorgere della malattia solo quando i danni al fegato sono ormai irreversibili.

 

“II test sull’Epatite C consiste in un semplice prelievo del sangue che può salvare la vita – afferma il Prof. Massimo Puoti, Direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Niguarda – Al momento il programma di screening gratuito è rivolto a 3 categorie di popolazione: i nati nelle fasce d’età 1969-1989, le persone seguite dai Servizi Pubblici per le Dipendenze (SerD) e le persone detenute in carcere. I risultati dei test realizzati finora ci hanno portato a ritenere che lo screening gratuito possa essere esteso anche alla popolazione nata prima del 1969, così come andrebbero rafforzati i test nei SERD e nelle carceri. Qui inoltre andrebbe favorita l’applicazione del modello “test&treat”, ossia all’interno di questi spazi dovrebbe essere effettuata anche la presa in carico e cura delle persone positive, mantenendo tutto nel luogo che rappresenta il punto di riferimento per queste categorie di popolazione”.

 

L’Epatite C è un’infezione causata da un virus denominato HCV (Hepatitis C Virus) che colpisce il fegato. Spesso è asintomatica per molto tempo ma può condurre progressivamente alla formazione di cicatrici nel fegato (fibrosi) ed infine alla cirrosi. Fibrosi e cirrosi epatica rappresentano i fattori di rischio più importanti per lo sviluppo del tumore epatico.

Per questo motivo è estremamente importante la diagnosi precoce, che impedisce la progressione della malattia ed evita le complicanze delle fasi avanzate, quali la cirrosi, il tumore al fegato e altri disturbi gravi che possono portare alla morte.

Il virus si trasmette per via ematica e attraverso tutti quei comportamenti che possono portare alla trasmissione di sangue o liquidi biologici infetti da soggetto a soggetto (es. tatuaggi e piercing in condizioni di scarsa igiene, attività sessuale non protetta, scambio di siringhe ecc.)