FUMARE PUO’ RIDURRE IL SUCCESSO DI UN TRATTAMENTO DI FECONDAZIONE ASSISTITA

Il prossimo 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale Senza Tabacco, importante momento per riflettere sull’impatto nocivo che il fumo può avere sulla salute.

 

In occasione di questa iniziativa fortemente voluta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), IVI (Istituto Valenciano di Infertilità) invita le donne che aspettano un bimbo e quelle che lo stanno cercando a spegnere subito la sigaretta e ad avere un corretto stile di vita per salvaguardare la propria fertilità.

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno sono sei milioni le vittime dell’epidemia di tabagismo1. In Italia ci sono 11 milioni di fumatori, che corrispondono al 21% della popolazione. Gli uomini sono 6,3 milioni, le donne 4,6 milioni. Ogni anno nel nostro Paese muoiono fra le 73.000 e le 80.000 persone per malattie legate al fumo.

 

Il Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità informa che le donne che fumano sono meno fertili, hanno un indice di fecondabilità (possibilità di concepire per ciclo) ridotto, e impiegano più tempo a restare incinte (in media più di un anno). Il fumo, infatti, è dannoso per le ovaie femminili, perché le sostanze tossiche come la nicotina alterano la motilità tubarica ostacolando il trasporto degli ovociti e l’incontro con gli spermatozoi. Inoltre, provoca la diminuzione della produzione di progesterone con alterazione del ciclo mestruale e modifica dell’endometrio ostacolando l’annidamento dell’ovocita fecondato. Oltre a ciò si registra nelle donne fumatrici un anticipo della menopausa2.

 

“Le coppie che hanno a che fare con problemi legati all’infertilità devono essere coscienti che accendere una sigaretta significa ridurre anche la possibilità di successo della procreazione medicalmente assistita. commenta la Dottoressa Daniela Galliano, Direttrice del Centro IVI di Roma. Le fumatrici infatti rischiano di rispondere poco alla stimolazione ormonale, oltre a avere già una bassa riserva ovarica a causa del fumo. Questo quindi comporterebbe il rischio di recuperare minori quantità di ovociti e, di conseguenza, di avere una bassa percentuale di tassi di gravidanza. A quante vogliono diventare mamme è fondamentale ripetere di eliminare la nicotina dalla propria vita. Anche se cercata per vie naturali, fumare può determinare un ritardo della gravidanza di un anno”.

 

La gravità del danno dipende da quante sigarette e da quanto tempo una donna fuma: danni sono stati accertati con 20 o più sigarette al giorno, ma effetti negativi ci sono anche con 10. Il fumo, inoltre, è associato ad un aumento di aborti spontanei, al rischio di parti pretermine e di gravidanze extrauterine e alla nascita di bambini con peso più basso della norma.

 

“Inoltre – conclude l’esperta – non dobbiamo dimenticare il recente studio cinese che ha indagato i potenziali danni per le donne in gravidanza se il proprio compagno è un fumatore. Lo studio “Parental smoking and the risk of congenital heart defects in offspring: An updated meta-analysis of observational studies”3 ha infatti messo in luce come il nascituro possa soffrire di difetti cardiaci qualora il papà accenda una sigaretta accanto alla propria compagna durante la gravidanza”.