
“Ogni santa volta speriamo che il finale sia diverso. Ogni santa volta respingiamo quella voce che da dentro urla la verità più orribile. Ogni santa volta lo sapevamo tutte”.
Così Annalisa Corrado, europarlamentare PD e in Segreteria Nazionale, commenta l’omicidio di Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa ad Afragola dall’ex fidanzato diciannovenne.
“Ancora una volta, una di noi è morta per la mano tossica e violenta di un figlio sanissimo del patriarcato. Quello stesso patriarcato che viene negato e alimentato da chi nega la necessità di una educazione affettiva nelle scuole, fin dalla più tenera età. Da chi taglia i fondi per i centri antiviolenza. Da chi sminuisce gli attacchi sessisti di ogni genere, numero e grado, da chi si stupisce all’emergere mediatico dei gruppi di radicalizzazione contro le donne”, continua.
“Siamo addolorate e furiose assieme, distrutte dall’aggiornamento continuo dei numeri, sempre più spaventosi per età e frequenza incessante. Non è un destino cinico e baro. È omertà, è connivenza”.
“Le parole di circostanza non servono più. Chi ha responsabilità istituzionali deve agire, adesso: serve un piano straordinario di prevenzione e protezione, risorse vere, educazione obbligatoria e continua. Chi nega tutto questo è complice di questa strage. E noi non staremo zitte”, conclude Corrado.