EUTANASIA, RADICALI: PARLAMENTO TROPPO LENTO MENO MALE C’È IL REFERENDUM

“Dopo 3 anni di inadempienza dall’obbligo di colmare il vuoto di tutele individuato dalla Corte costituzionale e a seguito della disobbedienza civile di Marco Cappato la Camera dei deputati si è avviata oggi a discutere il testo di legge sul suicidio medicalmente assistito”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.

“Il testo prende spunto dalla proposta di legge su cui otto anni fa raccogliemmo più di 70.000 firme ma fa un passo indietro marcato dagli obblighi minimi individuati dalla Consulta, introducendo l’obiezione di coscienza, alla stregua di quella oggi prevista per l’interruzione volontaria di gravidanza, e discriminazioni per alcune patologie gravi e irreversibili che resterebbero escluse dalle scelte di fine vita. Il dato positivo è che il Parlamento finalmente si è assunto la responsabilità di discuterne.

Quello che però non verrà per certo discusso è il diritto a morire con dignità come migliaia pazienti richiedono. Per questo e per i limiti introdotti dalla legge in discussione, il referendum che depenalizzerebbe in taluni casi l’omicidio del consenziente, su cui sono state raccolte oltre un milione di firme, rimane lo strumento cardine per far progredire il paese verso il pieno riconoscimento e rispetto dell’autodeterminazione individuale”, concludono