Ddl Femminicidio: Save the Children, un maggior numero di orfani beneficerà dei fondi

“Il testo del Ddl femminicidio approvato oggi dall’Aula del Senato include degli importanti miglioramenti per gli orfani di femminicidio: bambini, bambine, adolescenti e giovani che si ritrovano, improvvisamente e in circostanze drammatiche, privi di entrambe le figure genitoriali e quindi bisognosi di un sostegno, anche economico, dedicato. A loro sono destinati dei fondi appositi, e l’ampliamento della platea degli orfani di femminicidio aventi diritto ai benefici già previsti rappresenta un passo avanti nella tutela dei minori”. Lo dichiara Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children, commentando il via libera dell’Aula del Senato al disegno di legge che introduce il reato di femminicidio, che ora passa alla Camera per l’approvazione finale.

In particolare, l’Organizzazione accoglie con favore le modifiche al testo che prevedono un ampliamento dell’accesso ai benefici previsti per gli orfani di femminicidio a tutti i coloro che sono stati privati della madre perché uccisa in quanto donna, anche in assenza di un legame affettivo – attuale o passato – tra la vittima e l’autore del reato, superando così un limite finora previsto dalla legge. Altrettanto importante è l’estensione dei benefici economici anche ai figli di donne sopravvissute a tentativi di femminicidio, ma rimaste gravemente compromesse al punto da non poter più prendersi cura dei propri figli. In questi casi, i minori avranno diritto alle stesse tutele previste per gli orfani di femminicidio.

“È fondamentale continuare a guardare alla violenza contro le donne anche dal punto di vista delle figlie e dei figli, colpiti direttamente da quanto le loro madri subiscono e a cui essi stessi spesso assistono – dichiara D’Errico – A questi bambini e bambine, va garantito un supporto specifico e continuativo e un accesso agevole a tutti i benefici previsti dalla legge, senza ostacoli burocratici e tutelando il loro benessere psicofisico. Constatiamo positivamente che le proposte approvate, frutto di un lavoro sinergico tra maggioranza e opposizione, si muovono nella direzione da noi auspicata, come evidenziato nella nostra memoria presentata in Commissione. Tra queste valutiamo positivamente anche la possibilità per le vittime minorenni di violenza a partire dai 14 anni di accedere ai Centri Antiviolenza per ricevere informazioni e orientamento, senza necessità di una preventiva autorizzazione da parte dei genitori”.

”È importante lavorare sulla prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze, che riguarda anche sempre più giovani e adolescenti, come mostrano diversi episodi di cronaca recente, e occorre prima di tutto agire con azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione, sin dalle generazioni più giovani – conclude D’Errico – Per diffondere una cultura del rispetto e del consenso e agire precocemente sugli stereotipi che sono alla base della violenza, Save the Children chiede l’introduzione di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità a scuola, delineati tenendo conto dell’età dei beneficiari e in linea con le Linee guida UNESCO sulla Comprehensive Sexuality Education e gli Standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.