
La notizia dell’appello lanciato dallo Zoo di Aalborg per ricevere in donazione animali vivi da utilizzare come nutrimento per i grandi carnivori della struttura ha indignato l’opinione pubblica internazionale. LNDC Animal Protection condanna fermamente questa pratica, definendola una regressione etica e una grave offesa alla dignità degli animali. L’associazione chiede alle istituzioni europee di intervenire per armonizzare le normative sulla tutela animale tra tutti gli Stati membri…
LNDC Animal Protection esprime ferma condanna per l’iniziativa dello Zoo di Aalborg, in Danimarca, che ha lanciato un appello pubblico invitando i cittadini a donare animali vivi – come polli, conigli, porcellini d’India e cavalli – da utilizzare come pasto per i predatori ospitati nella struttura.
Secondo quanto dichiarato dallo zoo, l’obiettivo sarebbe quello di “imitare la catena alimentare naturale” per garantire una dieta il più possibile fedele a quella che i predatori avrebbero in natura. Una giustificazione che LNDC ritiene inaccettabile e pericolosamente ipocrita.
“È impensabile che, nel 2025, un Paese europeo possa permettere a una struttura di chiedere pubblicamente animali vivi per farli sopprimere e destinarli a nutrire animali in cattività”, afferma Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection. “In Italia, la soppressione di animali è vietata dalla legge, salvo casi di grave malattia o pericolosità comprovata. Quanto sta accadendo in Danimarca dimostra che, purtroppo, il concetto di benessere animale non è ancora considerato un valore universale e condiviso, nemmeno in Paesi che si presentano come civili e moderni”.
LNDC denuncia con forza la logica sottesa a questa prassi: considerare gli animali familiari come “risorse alimentari” e non come esseri senzienti, degni di rispetto e tutela.
La Danimarca dovrebbe vergognarsi per aver normalizzato una pratica che non ha nulla di educativo, di etico o di necessario. È l’ennesima dimostrazione di come il valore della vita animale venga subordinato a logiche di mera convenienza.
L’associazione ribadisce che, pur non potendo intervenire direttamente su casi che si verificano al di fuori del territorio nazionale, non resterà in silenzio di fronte a episodi che calpestano i diritti degli animali e offendono la coscienza collettiva.
LNDC Animal Protection si appella alle Istituzioni europee affinché episodi di questo tipo non possano più accadere nell’indifferenza. “È necessario colmare le profonde differenze normative esistenti tra gli Stati membri e armonizzare le leggi sulla tutela animale, per garantire che nessun animale venga trattato come “scarto” o come semplice “risorsa. Non ci si può definire civili se si legittima la soppressione di animali sani per esigenze di gestione o alimentazione. Questo non è progresso, è barbarie legalizzata”, conclude Rosati.