CORONAVIRUS: CONSIGLIO DI STATO SOLLECITA PROTEZIONE CIVILE A FORNIRE I DATI SUI DECEDUTI IN CASA

Il Consiglio di Stato condivide la posizione del Codacons e sollecita la Protezione civile a fornire il numero dei soggetti positivi al coronavirus deceduti nelle proprie abitazioni. Questo il contenuto di una sentenza emessa ieri Presidente Frattini della Terza Sezione del CdS in cui, pur confermando l’inammissibilità per motivi formali della procedura attivata dal Codacons, si legge:
“Considerato inoltre che i dati aggiuntivi richiesti sarebbero sicuramente utili ai fini di un quadro conoscitivo per i cittadini ancora più dettagliato;

La Protezione Civile peraltro, non può che auspicare fortemente questo Giudice, avrà certamente modo di considerare, con ogni mezzo possibile compatibile con modalità e tempi dell’emergenza, anche tali auspicati elementi conoscitivi, al fine di valutarli per ciò che è il reale, primario interesse generale odierno: il contrasto e la riduzione del contagio e l’adozione delle terapie necessarie.”

L’associazione dei consumatori infatti, a seguito di rifiuto della Protezione civile di fornire il numero dei cittadini positivi al Covid-19 deceduti al di fuori delle strutture sanitarie, aveva presentato ricorso prima al Tar del Lazio e poi al Consiglio di Stato, ritenendo tali dati essenziali ai fini della lotta al coronavirus e per contenere i contagi nel paese. Come sostenuto nel ricorso del Codacons, il fatto che i cittadini non vengano adeguatamente informati circa il numero di malati deceduti in casa proprio per mancanza di ricovero e cure, spinge una moltitudine di soggetti a non rivolgersi alle strutture sanitarie pur in presenza di sintomi e di positività al Covid-19, credendo di poter affrontare da soli la malattia, con enorme rischio di contagiare familiari e altri soggetti, oltre che di un aggravamento dei sintomi con ricorso alle cure ospedaliere quando oramai è troppo tardi.
A seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, il Codacons si è attivato presentando oggi nuova diffida indirizzata al capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in cui si chiede di uniformarsi a quanto auspicato dal Giudice e fornire quotidianamente ai cittadini i dati richiesti.