Copyright, dal Parlamento europeo via libera alla riforma

Copyright: approvate le nuove regole sul diritto d’autore, che consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. Per l’adozione definitiva, il testo della direttiva ora deve essere approvato a maggioranza qualificata dai governi dell’Ue.

 

Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d’autore. Il via libera dall’aula di Strasburgo all’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d’autore in Internet è passato con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web.

La direttiva intende garantire che diritti e obblighi del diritto d’autore si applichino anche online. YouTube, Facebook e Google News sono alcuni dei nomi di gestori online che saranno piu’ direttamente interessati da questa legislazione. Uno dei principali obiettivi è fare in modo che i giganti del web condividano i loro ricavi con artisti e giornalisti. Le nuove norme dovrebbero rafforzare la possibilità per i titolari dei diritti (musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori e editori di notizie) di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme internet.

Le piattaforme saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sui loro siti, compresi gli aggregatori di notizie. Alcune disposizioni sono state concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione. La condivisione di frammenti di articoli di attualità (i cosiddetti “snippet”) è espressamente esclusa dal campo diapplicazione, tuttavia il testo specifica che il testo deve essere “molto breve”: Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature e parodie è stato protetto, garantendo che “meme” e “GIF” continuino ad essere ndisponibili e condivisibili sulle piattaforme online.

Nel testo viene specificato che il caricamento di opere su enciclopedie online in modo non commerciale, come nel caso di Wikipedia, o su piattaforme software open source, come nel caso di GitHub, sarà automaticamente escluso dal campo di applicazione della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle consolidate.

Le restrizioni del diritto d’autore inoltre non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica. Per essere adottato definitivamente, il testo della direttiva ora deve essere approvato a maggioranza qualificata dai governi dell’Ue. In un voto a febbraio, il voto negativo di Italia, Olanda, Lussemburgo, Polonia e Finlandia non era bastato per formare una minoranza di blocco.