CONSIGLIO COMUNALE CATANIA, SERENA SPOTO: SERVE UN CAMBIO DI PASSO NEI RAPPORTI CONSIGLIO-GIUNTA O DECISIONI POLITICHE RADICALI

Catania – “E’ doveroso riconoscere il duro lavoro che il Sindaco Trantino sta svolgendo nonostante le difficoltà che sta riscontrando a causa della situazione finanziaria e normativa, ma nello stesso tempo è necessaria una maggiore sinergia con il Consiglio. In assenza di questo cambio di passo sarà inevitabile adottare decisioni politiche importanti e, ove occorra, radicali. La dignità e il rispetto per il ruolo che assolviamo lo impongono in maniera assolutamente necessitata”.

E’ quanto dichiarato dalla consigliera comunale del Mpa, Serena Spoto, durante l’ultimo consiglio in cui è stato votato e approvato il DUP. Un intervento in cui l’esponente autonomista ha rimarcato, ancora una volta, quale sia, o quale dovrebbe essere, il ruolo del consiglio comunale.

“L’approvazione del bilancio – prosegue la Spoto – è il momento in cui emerge, con la massima forza, quel potere di indirizzo politico che il testo unico degli enti locali attribuisce al consiglio comunale. Determina in concreto la possibilità di perseguire quegli obiettivi che la Giunta si è prefissata e che hanno trovato consenso e adesione da parte dei cittadini nelle passate elezioni. Purtroppo bisogna necessariamente sottolineare che il termine di 20 giorni assegnato per l’esame e l’approvazione sia del bilancio che del DUP è eccessivamente ristretto. Inevitabile chiedersi, in questo senso, come sia possibile che una scadenza originariamente prevista per il 31 dicembre e poi, successivamente prorogata sino al 15 marzo, non sia stata rispettata”.

Altro capitolo menzionato da Serena Spoto nel suo intervento è quello relativo alle decisioni prese che ha definito “sostanzialmente ingessate”, se è vero che “buona parte degli stanziamenti sono di fatto vincolati”. Senza dimenticare la “necessità di rispettare una determinata tempistica al fine di procedere alle programmate stabilizzazioni del personale precario”.

Serena Spoto parla di una “mortificazione del Consiglio Comunale e di un sostanziale svuotamento dei poteri ad esso attribuiti dalla legge”.

“Sembra quasi – ha detto la consigliera Mpa – che il possibile apporto del Consiglio e dei singoli consiglieri alla vita amministrativa del Comune venga visto con un malcelato fastidio e quando un Consigliere cerca di dare il proprio contributo, tramite la proposizione di emendamenti, di interrogazioni o di motivazioni viene visto con sospetto e con dissimulato malanimo”.