Censis: Aumentano le paure e cresce il bisogno di sicurezza quando si è fuori casa

Il 94,2% degli italiani quando è fuori casa vuole sentirsi tranquillo, il 75,8% pensa che negli ultimi 5 anni girare per strada sia diventato più pericoloso e il 38,1% per paura ha rinunciato almeno una volta a uscire. Ad avere più paura sono le donne, i giovani, chi vive nelle grandi realtà urbane.

Di fronte a una domanda di sicurezza che cresce e ad un contesto che è sempre più complesso e diversificato, il 74,4% degli italiani è convinto che gli operatori della sicurezza privata siano una presenza indispensabile e quasi 8 milioni hanno fatto ricorso a un operatore poiché si trovavano in una situazione di pericolo…

Il bisogno di sicurezza fuori casa. Il 94,2% degli italiani afferma che, quando si trova fuori casa, vorrebbe sentirsi tranquillo e l’89,3%, di fronte alla crisi permanente e ai grandi rischi che incombono sulle nostre vite, dichiara che almeno vuole sentirsi al riparo dalla criminalità. È quanto emerge dal 1° Rapporto Univ-Censis «La sicurezza fuori casa», realizzato su un campione di 1.000 italiani adulti.

La vita “senza”, soprattutto delle donne. Il 75,8% degli italiani, che sale all’81,8% tra le donne, afferma che negli ultimi 5 anni girare per strada è diventato più pericoloso e il 67,3% delle donne ha paura quando torna a casa di sera o di notte. La paura condiziona la vita degli italiani al punto che quasi 4 cittadini su 10 (38,1%) hanno rinunciato ad uscire per timore che gli capitasse qualcosa di grave: si tratta di una quota che è più elevata tra i giovani (52,1%), che sono anche quelli che hanno più occasioni di stare fuori casa di sera.

Le donne hanno più paura degli uomini, e hanno ragione. Esistono una serie di reati che vengono declinati prevalentemente al femminile, che sono tutti in crescita: tra questi, le violenze sessuali, che nel 2024 sono state 6.587, in aumento del 34,9% negli ultimi cinque anni. Del resto, il 25,6% delle donne intervistate dichiara di aver subito almeno una molestia sessuale, il 23,1% uno scippo o un borseggio e il 29,5% è stata seguita da uno sconosciuto.

I reati aumentano…anzi no. Nel 2024 in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, in crescita del 3,8% rispetto al 2019 e del 2,0% rispetto allo scorso anno. Siamo però ancora molto lontani dai 2.812.936 reati del 2014, ed è ancora presto per dire se la crescita a cui stiamo assistendo sia solo una piega congiunturale o sia, invece, foriera di un vero e proprio cambio di ciclo. Nel 2024 le rapine sono state 28.631, di queste 16.510 sono rapine in pubblica via, cresciute del 24,1% rispetto al 2019. I borseggi denunciati nel 2024 sono stati 140.690, in crescita del 2,6% rispetto al 2019, mentre gli scippi, che implicano un contatto diretto con la vittima per strapparle qualcosa dalla mano o di dosso, sono stati 13.474, in aumento del 7,9% rispetto al 2019.

La criminalità nei territori. Roma guida la classifica delle province e città metropolitane con 271.033 reati denunciati nel 2024, pari all’11,3% del totale Italia, seguita da Milano con 226.230 reati (9,5% complessivo), Napoli con 132.809 e Torino con 128.919. Se si considera l’incidenza dei reati sulla popolazione, la provincia che presenta il valore più alto è Milano, dove nel 2024 si sono consumati 69,7 reati ogni 1.000 abitanti. Al secondo posto si trova Firenze con 65,3 reati denunciati e al terzo Roma, con 64,1 crimini sulla stessa quota di popolazione. Seguono Bologna (60,9 per 1.000 abitanti) e, a breve distanza, la provincia di Rimini con 60,3 reati ogni 1.000 abitanti. Il territorio dove i reati sono cresciuti di più nell’ultimo anno è Monza Brianza (+ 12,4% dal 2023 al 2024). I reati commessi nell’area metropolitana di Roma negli ultimi cinque anni sono cresciuti del 23,2%. Aumentano, in particolare, due reati che destano grande allarme sociale: le rapine in pubblica via, che nel 2024 sono state 2.014, in aumento del 51,3% rispetto al 2019 e i borseggi, che sono stati 33.455, cresciuti del 68,0%.

Il modello virtuoso di intervento pubblico-privato. Le risorse statuali destinate a garantire l’ordine pubblico si integrano con quelle private attraverso un’offerta che nel tempo ha aumentato i propri ambiti di intervento e i propri standard qualitativi. Gli stessi italiani sono convinti per il 65,1% del totale che lo Stato da solo non ce la può fare a presidiare tutte le aree e i luoghi essenziali per la vita delle persone e insieme riconoscono il ruolo e il valore sociale della sicurezza privata. Per il 74,4% della popolazione gli operatori della sicurezza sono una presenza indispensabile per assicurare la sicurezza del territorio e il 73,5% dichiara di aver fiducia negli operatori della sicurezza privata.

L’impatto reale della sicurezza privata. Circa 12 milioni di italiani hanno chiesto almeno una volta assistenza o informazioni agli operatori della sicurezza privata e quasi 8 milioni, il 15,4% del totale, hanno fatto ricorso ad un operatore poiché si trovavano in una situazione di pericolo. Non solo: il 73,3% pensa che si dovrebbero ampliare gli ambiti di intervento della vigilanza privata. Gli italiani sono convinti che il lavoro delle guardie giurate sia prima di tutto utile (42,2%) e poi pericoloso (30,6%). Questo giudizio si combina con la convinzione, espressa dal 59,2% della popolazione, che si tratti di un lavoro che è pagato troppo poco, mentre il 79,2% ritiene che avrebbe bisogno di maggiore riconoscimento e visibilità. Nel 2024 risultano attive in Italia 1.696 imprese di vigilanza e servizi connessi, che impiegano complessivamente poco meno di 94.000 addetti, con una media di 55 addetti per impresa. Negli ultimi anni le aziende del settore hanno molto investito in selezione e formazione del personale e in aggiornamento dei mezzi e delle risorse tecnologiche.

Questi sono i principali risultati del 1° Rapporto Univ-Censis «La sicurezza fuori casa» che è stato presentato oggi a Roma da Anna Italia, Direttrice di ricerca Censis, e discusso da Francesco Greco, Delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, Michele Censi Buffarini, Viceprefetto di Roma, Roberto Massucci, Questore di Roma, Daniele Sinibaldi, Presidente Anci Lazio, Anna Maria Domenici, Presidente Univ, Romolo Guasco, Direttore Confcommercio Roma, Pierpaolo Donati, Presidente Federpreziosi Roma, Sergio Paolantoni, Presidente Fipe Roma, Paolo Di Lorenzo, Giornalista Tg5, modera Ilaria Garaffoni, Direttore Responsabile di vigilanzaprivataonline.com