Caro bollette. Prezzi calmierati? Quando lo Stato se ne lava le mani

Per arginare l’impatto del caro energia sulle imprese, il governo valuta di “introdurre dei meccanismi, che sono allo studio e che spero diventeranno norma a breve, di calmierazione di prezzo per determinati settori produttivi”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a una interrogazione.

Nel bailamme generale che circonda l’azione e l’inazione per arginare il caro-bollette (tutto sempre insufficiente e inadeguato) arriva il nostro ministro che con una sola affermazione paventa di far fuori tutto il sistema di liberalizzazione del mercato che da anni ed anni viene costantemente rinviato per le incapacità di aziende e Stato che, dicono, di non essere pronti (1).

Premesso che se si arriva a calmierare dei prezzi, qualcuno dovrà poi risarcire le aziende che saranno costrette ad erogare il servizio a prezzi bloccati… e già immaginiamo contese e drammi per trovare i soldi, risarcire, cause e ricorsi e burocrazia… siamo proprio sicuri che la calmierazione possa essere un metodo senza creare danni prolungati nel tempo per tutti?

Nel libero mercato ci sono tanti metodi per aiutare chi è in difficoltà, soprattutto defiscalizzazione e de-burocratizzazione, possibile che lo Stato sia arrivato a dover proporre la calmierazione? A noi sembra più che altro un metodo per cui lo stesso Stato se ne voglia temporaneamente lavar le mani, buttare i problemi sotto il tappeto… e poi si vedrà…..

In che mani siamo finiti?

1 – al momento, per il mercato domestico, la fine del mercato protetto è per la fine del 2023, mentre per le pmi è già finito con l’inizio di quest’anno

 

François-Marie Arouet – Aduc