
Rita Bernardini, Presidente di Nessuno tocchi Caino, ha sospeso oggi, al 22° giorno, lo sciopero della fame intrapreso per sostenere la proposta di un anno di riduzione di pena per tutti i detenuti. La decisione è stata presa in seguito all’apertura manifestata dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha riconosciuto il sovraffollamento carcerario come problema prioritario e ha indicato come possibile soluzione la proposta di legge sulla liberazione anticipata presentata dall’On. Roberto Giachetti di Italia Viva, basata su un testo predisposto da Nessuno tocchi Caino.
La sospensione dello sciopero da parte di Bernardini è avvenuta durante il convegno “Per un gesto di clemenza nelle carceri“, organizzato da La Valle di Ezechiele grazie a Don David Riboldi. In un gesto simbolico, Don Riboldi ha offerto un pezzo di pane a Bernardini, che lo ha accettato, segnando così la sospensione dell’iniziativa nonviolenta personale.
Tuttavia, la mobilitazione nonviolenta prosegue. Le attiviste Laura Di Napoli e Chiara Squarcione, oggi al sesto giorno di sciopero della fame, continueranno ad oltranza. Insieme a loro, oltre 150 persone portano avanti l’iniziativa a staffetta, per mantenere alta l’attenzione sull’emergenza carceraria e sostenere l’adozione della proposta Giachetti.
Anche il Vice Presidente del CSM, Fabio Pinelli, ha espresso sostegno alla proposta, sottolineando la necessità di affrontare con urgenza il problema del sovraffollamento. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha più volte richiamato l’attenzione sulle condizioni inumane e degradanti nelle carceri italiane.
Rita Bernardini ha dichiarato:
“Sospendo lo sciopero della fame come segno di riconoscimento di questa importante apertura politica volta a superare pregiudizi e ad affrontare un problema non rinviabile, quello del crescente sovraffollamento carcerario che crea condizioni inumane e degradanti per i detenuti e i ‘detenenti’, cioè chi in carcere ci lavora a partire dalla polizia penitenziaria.”
“La mia è una sospensione”, ha proseguito la Presidente di Nessuno tocchi Caino, “e chiedo intanto alle oltre 150 persone che hanno aderito all’iniziativa nonviolenta di sciopero della fame di proseguirlo per accompagnare insieme questo processo che oggi ha visto un’apertura politica significativa.”
La mobilitazione non si arresta: la nonviolenza radicale continua a bussare alle porte della politica, in nome della giustizia e della civiltà giuridica. Ora che lo spiraglio è aperto, alle istituzioni spetta il compito di tradurlo in legge.