BOTTI DI CAPODANNO, CENTINAIA DI COMUNI ACCOLGONO L’APPELLO DEL CODACONS

A due giorni dalla notte di Capodanno, centinaia di Comuni in tutta Italia hanno accolto l’appello del Codacons, adottando ordinanze e misure restrittive per limitare l’uso dei botti e tutelare la sicurezza dei cittadini, la salute pubblica e il benessere degli animali.
È Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons, a tracciare un primo bilancio dell’iniziativa, definendolo “un segnale importante di responsabilità istituzionale”. Allo stesso tempo, avverte Tanasi, la fase più delicata deve ancora arrivare.
“In queste ore e nei prossimi giorni – spiega – la circolazione dei botti è destinata ad aumentare, spesso al di fuori delle regole. Il rischio concreto è che il bilancio più grave emerga, come ogni anno, il primo gennaio, quando si contano feriti, mutilazioni permanenti e, nei casi più estremi, vittime”.
Il Codacons richiama l’attenzione su un fenomeno strutturale e tutt’altro che episodico: il mercato illegale dei fuochi d’artificio, che continua ad alimentare un circuito sommerso ad altissimo rischio. Si tratta di ordigni spesso realizzati in ambienti clandestini, privi di qualsiasi standard di sicurezza, e immessi sul mercato attraverso canali informali e difficilmente tracciabili, anche mediante strumenti digitali.
“Parliamo di materiali estremamente pericolosi” – sottolinea Tanasi – “assemblati senza competenze tecniche e capaci di provocare conseguenze devastanti per le persone, gli animali e i beni”.
Secondo il Codacons, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e i numerosi sequestri effettuati negli ultimi anni, il fenomeno continua a manifestarsi con preoccupante continuità, rendendo indispensabile un’ulteriore intensificazione dei controlli sul territorio.
“Chiediamo a prefetti e questori” – afferma Tanasi – “di rafforzare l’azione di prevenzione e repressione, procedendo con sequestri mirati di tutto il materiale pirotecnico illegale che rischia di inondare città e Comuni nelle ore precedenti la mezzanotte”.
Il Segretario Nazionale del Codacons rivolge quindi un ultimo appello ai Comuni che non hanno ancora adottato provvedimenti: “C’è ancora tempo per intervenire. Le ordinanze, se accompagnate da controlli reali e visibili, possono ridurre in modo significativo i rischi per la collettività”.
“Non possiamo limitarci a commentare i numeri dei feriti il primo gennaio, quando il danno è ormai irreversibile. La prevenzione resta l’unica strada possibile” –  conclude Tanasi.