
Bologna – La nuova finestra del bonus psicologo si aprirà tra il 15 settembre e il 14 novembre, con uno stanziamento di 9,5 milioni di euro destinato ai cittadini con un Isee fino a 50mila euro. A chi ne farà richiesta, verranno riconosciuti 50 euro a seduta, fino a un massimo di 1.500 euro a persona. Già dalle esperienze passate, si è visto che le richieste accolte sono molto meno rispetto alla domanda. I dati del 2024 ne sono la prova: sono arrivate oltre 400.000 domande e ne sono state accolte meno dell’1%. Facendo una proiezione, per questa tornata si potranno soddisfare le richieste di poco più di 6.000 persone. «Già da questi dati, la prima cosa che si evince in modo chiaro è che i fondi non sono sufficienti», premette Luana Valletta, presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
In più, aggiunge la presidente Valletta: «Il benessere psicologico non può essere promosso solo con un incentivo, serve un intervento strutturale, che permetta a tutti – e non solo ad alcuni – di accedere alla figura dello psicologo e di fare un percorso assieme, senza che sia interrotto perché è finito il bonus a disposizione». Nel corso degli anni, in particolare per gli effetti pandemici, il bisogno di supporto psicologico tra i cittadini è nettamente aumentato. A sottolinearlo, anche i dati emersi dalla ricerca condotta nel 2024 da GPF Inspiring Research per ENPAP, la Cassa di previdenza degli Psicologi, che mostrano un aumento di 10 punti rispetto al 2020, passando dal 29% al 39%, delle richieste di aiuto psicologico. Ma, sempre stando a questi dati, più del 20% non può permetterselo per problemi economici. «Questo dato mette in luce ciò che sappiamo da tempo: c’è bisogno di investire di più nel servizio pubblico, per permettere a tutti di avere accesso alle terapie psicologiche, riducendo le liste di attesa: le persone stanno rinunciando a curarsi», aggiunge Valletta.
E non è ancora tutto: «L’interruzione della terapia psicologica non può essere decisa da un tetto massimo a disposizione: se la persona sente il bisogno di continuare la terapia, vedersela interrompere può avere anche un effetto controproducente sul suo benessere psicologico. E potrebbe avere anche un effetto domino su quello delle persone che la circondano», fa notare Luana Valletta.
Infine, conclude la Presidente OPER: «Servirebbero anche linee guida di intervento e un monitoraggio nazionale, strutturato, con un follow up sugli esiti, aspetti che a oggi sono un po’ claudicanti per il bonus psicologo. La salute, compresa quella psicologica non può essere fatta con bonus periodico, deve garantire una continuità: come sappiamo, il benessere psicologico può condizionare quello fisico e viceversa. Il bonus cardiologo, il bonus ginecologo o dermatologo o quello di tutti gli altri operatori sanitari, infatti, non sono mai stati nemmeno pensati».