BLOCCO ASSUNZIONI NELLA POLIZIA MUNICIPALE. DA GRAVINA APPELLO AL GOVERNO MUSUMECI

GRAVINA DI CATANIA (CT) – «Il blocco delle assunzioni per il personale di Polizia municipale sta causando seri problemi a tanti comuni dell’Isola che non riescono più a fare fronte alle legittime aspettative dei cittadini che chiedono maggiore sicurezza e controllo del rispetto delle regole. Nel caso del nostro Comune abbiamo raggiunto una carenza d’organico critica che si aggraverà ulteriormente con i prossimi pensionamenti». Con queste parole il sindaco Massimiliano Giammusso lancia un appello rivolto al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale gli Enti Locali Bernadette Grasso e ai deputati regionali e nazionali affinché risolvano urgentemente il nodo legislativo sulla possibilità, per le amministrazioni comunali, di assumere nuovi vigili urbani. 

 

 

Il primo cittadino, insieme all’assessore con delega alla Polizia municipale Patrizia Costa, hanno sollecitato le istituzioni regionali a definire la questione. «Abbiamo chiesto un parere all’Assessorato regionale agli Enti locali, coinvolgendo anche Anci Sicilia, con il supporto del segretario generale dottor Mario Alvano che ringrazio – commenta Giammusso – diventando di fatto il Comune “portavoce” delle istanze di tante altre amministrazioni locali che, come noi, subiscono questa condizione. L’assessorato guidato dall’onorevole Bernadette Grasso si è rivolto, su sollecitazione nostra e di Anci Sicilia, all’ufficio legale della Presidenza della Regione Siciliana che ha dato parere negativo sulla possibilità di nuove assunzioni».

Una questione che però rimane legata all’incertezza interpretativa delle norme: «In sostanza – spiega ancora Giammusso – a seguito del processo di riforma e riordino delle province avviato con la legge 56 del 2014, si sarebbe dovuto procedere agli adempimenti previsti nella legge regionale 27 del 2016, che stabiliva in centoventi giorni dall’entrata in vigore della legge il termine per effettuare la riduzione delle dotazioni organiche delle province e l’individuazione del personale in soprannumero, da destinare a procedure di mobilità per la ricollocazione presso altri Enti: termine che è trascorso senza aver definito queste procedure. A ciò si aggiunge la problematica interpretazione del decreto legge 78 del 2015, che dispone il divieto di assunzione, a pena di nullità, fino al completo riassorbimento del personale appartenente ai corpi di Polizia provinciale. L’intervento dei deputati regionali e nazionali si rende a questo punto indispensabile per risolvere una questione che sta assumendo caratteri emergenziali».