BAROMETRO DELLA GUIDA RESPONSABILE 2023 – IPSOS/Fondazione VINCI Autoroutes

Alla vigilia della stagione estiva, durante la quale molti europei saranno sulle strade, la Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 13° Barometro della guida responsabile. Realizzata da Ipsos su 12.400 persone in 11 Paesi europei, questa vasta indagine annuale presenta una panoramica dei comportamenti degli europei al volante. L’indagine consente di seguire l’evoluzione dei comportamenti a rischio e le buone pratiche per contribuire in particolare a orientare meglio i messaggi di prevenzione.

I risultati mostrano un eccesso di comportamenti a rischio legati all’uso di smartphone (il 23% guarda film o video mentre guida), al consumo di alcool o droghe e alla sonnolenza al volante tra i giovani sotto i 35 anni[1], in particolare i giovani uomini. Un altro fenomeno preoccupante è che quasi 1 guidatore su 3 tra i 16 e i 24 anni non indossa la cintura di sicurezza, nonostante questa regola sia un requisito per superare l’esame di guida.

Un altro dato significativo di questo barometro è l’uso diffuso dei telefoni con Bluetooth: sebbene più di un automobilista su due (56%) utilizzi il telefono in questo modo durante la guida, il 71% non considera questa pratica pericolosa e il 18% ha già avuto o ha sfiorato un incidente a causa del suo utilizzo.

Questa edizione 2023 mostra anche che gli automobilisti sono sempre più disinibiti nell’inosservanza delle regole della strada e degli altri utenti: gli effetti sono molto evidenti, poiché l’84% degli intervistati dichiara di aver avuto paura di comportamenti aggressivi da parte di altri automobilisti, un livello molto alto che non è diminuito dal 2019.

BAROMETRO DELLA GUIDA RESPONSABILE 2023

IPSOS/Fondazione VINCI Autoroutes

 

PRINCIPALI EVIDENZE

[Risultati europei in nero/ Risultati italiani in blu e in corsivo]

Conversazioni telefoniche e uso dello smartphone al volante sono molto diffusi

  • Il 76% degli automobilisti europei utilizza lo smartphone o programma il GPS durante la guida (il 78% degli italiani)
  • Il 66% telefona mentre guida (72%); il 42% di questi lo fa regolarmente (48%), con un aumento di 5 punti rispetto al 2018
    • Sono coinvolte tutte le fasce d’età: il 77% degli under 35 anni (76%) e il 55% degli over 55 (67%) telefona mentre guida.
    • L’uso dello smartphone in auto è in grandissima parte privato: avviene per l’82% degli automobilisti in generale (88%) e per il 69% dei quadri[2] (75%).
    • L’uso del Bluetooth è diffuso e la sua pericolosità è sottovalutata: il 56% (59%) degli automobilisti utilizza un sistema Bluetooth. Di questi, il 71% (75%) non ritiene pericolosa questa pratica, anche se il 18% (21%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono.
    • Il 22% dei lavoratori che guidano partecipa a riunioni telefoniche di lavoro (24%) mentre è al volante. Di questi, il 40% non ritiene pericolosa questa pratica (32%), anche se il 44% (58%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono al volante.

 

Alcool, droghe, farmaci: comportamenti meno isolati di quanto sembri, e che riguardano in particolare i giovani uomini

  • Il 7% degli automobilisti europei (8%) – e addirittura il 17% degli uomini sotto i 35 anni (21%) – ammette di aver guidato in stato di ebbrezza.

🡺 L’11% degli automobilisti europei ha già avuto o sfiorato un incidente a causa di un consumo eccessivo di alcool (12%). Questa percentuale sale al 25% per gli uomini sotto i 35 anni (32%).

 

  • Il 10% (10%) – il 20% (26%) degli uomini sotto i 35 anni – guida dopo aver consumato droghe che possono alterarne la vigilanza.
  • Il 5% (6%) – e il 17% (21%) degli uomini al di sotto dei 35 anni – guida dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe.

 

Sonnolenza: consapevolezza del rischio identificato soprattutto in autostrada e misure di prevenzione adottate ancora in modo insufficiente

  • Il 7% (5%) degli automobilisti europei identifica la sonnolenza come una delle principali cause di incidenti stradali mortali in generale, e il 20% (22%) in autostrada.
  • Il 26 % (30%) ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante
  • Più di un automobilista su 6 (15%, 16%) ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della sonnolenza.
  • 3 ore e 12 minuti (3 ore e 15 min.) è il tempo medio prima della sosta in un lungo tragitto, ovvero un tempo di guida ben superiore alle 2 ore raccomandate.

 Inciviltà al volante: gli automobilisti sono le prime vittime della propria disinibizione

  • Il 52% ammette di insultare altri automobilisti (57%).
  • Il 50% suona il clacson in modo inopportuno ai conducenti che lo irritano (58%)
  • Il 22% scende dal veicolo per discutere con altri automobilisti (29%).
  • L’84% degli automobilisti europei ha già avuto paura del comportamento aggressivo degli altri conducenti (86%).
    Un livello molto alto che non cala dal 2019.

 

Mancato rispetto del codice della strada: con la scusa della negligenza, sono commessi reati

  • Il 22% degli automobilisti europei dichiara di non riuscire ad allacciare la cintura di sicurezza (29%).

🡺Il 30% degli under 35 (34%) e persino il 32% dei giovani da 16 a 24 anni (30%).

  • Più di 8 automobilisti su 10 (84%) superano il limite di velocità di pochi chilometri orari (81%).

🡺Il 18% ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della velocità eccessiva o inadatta (20%).

 

Sicurezza dei soccorritori in autostrada: la negligenza degli automobilisti può essere loro fatale

  • Il 51% dimentica di rallentare avvicinandosi a una zona di lavori (50%).
  • Il 57% non rispetta le distanze di sicurezza (52%).

 

[1]Nel 2018, il 12% dei morti sulle strade europee è rappresentato da giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, anche se questi costituiscono solo l’8% della popolazione dell’UE. Mortalità stradale in Europa – Parlamento europeo

[2]Quadri di direzione, manager, professionisti.

ZOOM SUI GIOVANI AUTOMOBILISTI

 

Iperconnessione, dipendenze, mancanza di sonno, tutti fattori che espongono soprattutto i giovani al rischio di incidenti stradali

 

Anche se in gran parte si tratta di automobilisti alle prime armi e talvolta ancora con il foglio rosa, molti giovani al di sotto dei 35 anni si permettono, consapevolmente o inconsapevolmente, libertà rispetto al codice della strada. Come sottolinea David Le Breton, il codice della strada è “vissuto [dal giovane] come una noia intollerabile che lo priva della valutazione corretta delle circostanze, ed è quindi oggetto di una reinterpretazione permanente[1].

 

Il primo segno di questo desiderio di infrangere le regole: il mancato uso delle cinture di sicurezza è diffuso nel 30% degli under 35 (34%), e addirittura nel 41% degli uomini tra i 16 e i 24 anni (29%), anche se il rispetto di questa regola è essenziale nell’esame di guida.

 

Un altro indicatore della propensione all’autovalutazione del rischio è l’uso di alcool, droghe e farmaci, che raggiunge livelli nettamente più elevati tra i più giovani, soprattutto tra gli uomini.
Così, tra gli uomini sotto i 35 anni:

  • il 17% (il 21% tra i 16 e i 24 anni) ammette che a volte si mette al volante in stato di ebbrezza, rispetto al 7% di tutti gli automobilisti (21% – 20% tra i giovani tra i 16 e i 24 anni – rispetto all’8% di tutti gli automobilisti);

🡺Il 25% dichiara di aver avuto o sfiorato un incidente a causa dell’eccessivo consumo di alcool (32%);

  • Il 20% guida dopo aver assunto farmaci che possono alterarne la vigilanzacontro il 10% (26% rispetto al 10%);
  • Il 17% (21% dei giovani tra i 16 e i 24 anni) guida dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe, rispetto al 5% di tutti gli automobilisti(21%22% di chi ha tra i 16 e i 24 anni, rispetto al 6% di tutti gli automobilisti).

 

A ulteriore dimostrazione delle analisi dell’accademico sociologo Jocelyn Lachance[2], i giovani hanno difficoltà ad allontanarsi dal “compagno di strada digitale” quando guidano. Ai loro occhi, il rischio di disconnessione ha spesso la precedenza rispetto al rischio di scarsa concentrazione, che tendono a sottovalutare.

Così, tra le persone di età inferiore ai 35 anni:

  • il 66% telefona al volante con un sistema Bluetooth (64%) e, tra questi, il 67% ritiene che non sia pericoloso (65%);
  • il 43% invia o legge SMS o e-mail (45%; 44% dei 16-24enni, 45%), anche se il 77% lo considera pericoloso (76%);
  • il 23% guarda film o video mentre guida (32%; 38% degli uomini di età compresa tra 16 e 24 anni, 45%), ma di questi solo il 71% considera questa pratica pericolosa (68%).

🡺 Il 23 %, ovvero quasi 1 su 4, ha già avuto o sfiorato un incidente a causa dell’utilizzo del telefono al volante (32%).

 

Inoltre, il 54% dei giovani tra i 16 e i 24 anni continua a guidare anche quando si sente molto stanco (56%). Tuttavia, questa fascia d’età è particolarmente soggetta a un debito cronico di sonno[3], che si riflette del resto nei risultati, dato che il 35% ha avuto la sensazione di essersi assopito durante la guida, 9 punti percentuali in più rispetto agli automobilisti in generale.

🡺Il 26% ha avuto o sfiorato un incidente a causa di un episodio di sonnolenza, rispetto al 15% di tutti gli automobilisti (30% contro 16% ).

 

Al contrario, i giovani non differiscono dagli automobilisti in generale in termini di eccesso di velocità e inciviltà. Tuttavia, hanno una probabilità leggermente inferiore di essere compiacenti rispetto a chi ha un’età maggiore.

Conversazioni telefoniche e uso dello smartphone al volante sono diffusi

Il 51% degli europei (il 63% degli italiani) indica la disattenzione come la principale causa di incidenti stradali mortali in generale, prima della guida sotto l’effetto di alcool o droghe e della velocità eccessiva.

Tuttavia, l’81% degli automobilisti ammette che a volte distoglie lo sguardo dalla strada per più di 2 secondi (79%), l’equivalente di guidare “alla cieca” per almeno 72 metri a 130 km/h.

Questa mancanza di attenzione è in gran parte legata all’uso dello smartphone al volante, in tutte le sue funzionalità: conversazioni telefoniche, messaggi, e-mail, app, GPS, ecc.

 

  • Il 76% degli automobilisti europei utilizza lo smartphone o programma il GPS durante la guida (78%).
  • Il 66% dichiara di telefonare mentre guida (il 42% lo fa regolarmente), con un aumento di 5 punti rispetto al 2018 (72%, il 48% regolarmente);
    • Sono coinvolte tutte le fasce d’età: il 77% degli under 35 anni (76%) e il 55% degli over 55 (67%) telefona mentre guida.
    • L’uso dello smartphone in auto è in grandissima parte privato: avviene per l’82% degli automobilisti in generale (88%) e per il 69% dei quadri[4] (75%).

 

  • Tra coloro che telefonano mentre guidano:
    • il 56% lo fa con un sistema Bluetooth, con un incremento di 11 punti rispetto al 2018 (59%), e di questi il 71% non considera questa pratica pericolosa, anche se ha un impatto sull’attenzione pari a quello di altre modalità di conversazione[5] (75%).

🡺 Il 18% ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’utilizzo del telefono con vivavoce incorporato (21%).

  • Il 33% telefona con auricolari Bluetooth, cuffie o auricolari classici (41%), di cui il 57% non ritiene pericoloso questo comportamento (58%);
  • Il 25% lo fa con lo smartphone tenuto in mano (24%); tra questi, il 26% non ritiene pericolosa questa modalità di conversazione (27%).

🡺 Il 13 % degli automobilisti ha già avuto o sfiorato un incidente a causa dell’utilizzo del telefono al volante (16%).

 

  • Il 47% imposta il GPS durante la guida, +6 punti rispetto al 2018 (33%); il 68% di questi ritiene questa pratica pericolosa (70%).
  • Il 25% invia e/o legge SMS o e-mail (28%); di questi, l’80% considera questa pratica pericolosa (83%).
  • Il 24% segnala eventi ad altri automobilisti tramite un’app, +8 punti rispetto al 2018 (22%); di questi, il 57% considera questa pratica pericolosa (59%).
  • Il 22% dei lavoratori che guidano partecipa a riunioni telefoniche di lavoro (24%) mentre è al volante. Di questi, il 40% non ritiene pericolosa questa pratica (32%), anche se il 44% (58%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono al volante.
  • Il 10% guarda addirittura film o video su smartphone o tablet (13%); di questi, solo il 71% considera questa pratica pericolosa (73%).

Alcool, droghe, farmaci: comportamenti meno isolati di quanto sembri, e che riguardano in particolare i giovani uomini

La guida sotto l’effetto di alcool o stupefacenti è identificata tra le cause principali di incidenti mortali dal 49% degli europei sulle strade in generale(46% degli italiani) e dal 28% in autostrada (26%), con un aumento di 2 punti in un anno.

  • Il 7% degli automobilisti europei (8%) – e addirittura il 17% degli uomini sotto i 35 anni (21%) – ammette di aver guidato in stato di ebbrezza.

🡺 L’11% degli automobilisti europei ha già avuto o sfiorato un incidente a causa di un consumo eccessivo di alcool (12%). Questa percentuale sale al 25% per gli uomini sotto i 35 anni (32%).

  • Il 10% degli automobilisti (10%) – il 20% degli uomini sotto i 35 anni (26%) – guida dopo aver consumato droghe che possono alterarne la vigilanza.
  • Il 5% degli automobilisti (6%) – e il 17% degli uomini al di sotto dei 35 anni (21%) – guida dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe.

 

Sonnolenza: un rischio poco riconosciuto e misure di prevenzione adottate ancora in modo insufficiente

Tra le principali cause di incidenti mortali in autostrada, gli automobilisti europei collocano la sonnolenza al 4° posto, dopo la velocità eccessiva, la disattenzione e la guida sotto l’effetto di alcool o droghe, anche se rimane uno dei principali fattori di morte in autostrada. Sebbene la sonnolenza sia stata citata meno spesso dai francesi negli ultimi 10 anni (37%, -21 punti rispetto al 2014), la loro consapevolezza di questo rischio rimane significativamente più alta rispetto alle controparti europee (20%, 22%)

Il rischio di sonnolenza è ancora meno identificato dagli europei per le strade in generale, 7% (5%).

 

  • Il 53% riconosce di aver avuto momenti di assenza o episodi di “vagabondaggio della mente” (“mind wandering”) durante la guida (54%).
  • Il 26% ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante (30 %)
  • Il 20% ha già sconfinato sulla corsia di emergenza o sulla banchina della strada a causa di un momento di disattenzione o di assopimento (21%).

🡺 Il 15%, ovvero più di un automobilista su sei, ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della sonnolenza (16%).

 

Tuttavia, il 41% degli automobilisti europei continua a guidare quando si sente molto stanco, perché deve farlo (40%).

Per i tragitti lunghi, alcune delle pratiche che causano sonnolenza al volante stanno diminuendo leggermente, ma sono ancora diffuse:

  • L’81%degli automobilisti europei va a dormire più tardi o si alza più presto del solito prima di un lungo tragitto (79% degli italiani);
  • Il 76% finisce i preparativi in tarda serata alla vigilia della partenza (80%);
  • Il 66% parte di notte (67%).

 

La percentuale di automobilisti che non fanno una pausa dopo 2 ore di guida rimane elevata: il 61%, ovvero più di 6 automobilisti su 10 (65%) e il tempo medio trascorso alla guida prima di fermarsi in un lungo tragitto è di 3 ore e 12 minuti, ben al di sopra delle 2 ore raccomandate (3 ore e 15 min.).

 

Fortunatamente sono in aumento alcuni riflessi molto efficaci per prevenire la sonnolenza:

  • l’85% degli automobilisti europei programma gli orari di partenza in funzione delle ore in cui sa di essere meno stanco (l’88% degli italiani);
  • il 77% rimanda il momento della partenza quando è stanco (81%);
  • il 71% si alterna alla guida durante il tragitto quando è possibile (70%)

 

  • il 60% si ferma nel corso del tragitto per fare un sonnellino (72%) – la pratica più efficace per prevenire il rischio di addormentarsi al volante.
    Va notata una particolarità che viene confermata anno dopo anno: gli automobilisti belgi sono quelli che hanno meglio integrato il principio del sonnellino nella gestione dei lunghi tragitti (il 78% di loro lo pratica, 18 punti in più rispetto alla media europea).

Inciviltà al volante: automobilisti sono le prime vittime della propria leggerezza alla guida

L’autovalutazione compiacente degli automobilisti rimane al livello molto alto degli anni precedenti, così come le inciviltà.

 

Gli automobilisti europei sono convinti di essere esemplari al volante: il 96% cita almeno un aggettivo positivo per descrivere il proprio atteggiamento sulla strada (94%): la grande maggioranza si considera vigile (74%; 74%) e calma (57%; 49%), e molti si considerano addirittura cortesi (28%; 21%). Solo alcuni ammettono di essere stressati (11%; 14%). Ma non si considerano quasi mai aggressivi (3%; 5%), pericolosi (2%; 5%) o pericolosi (2% ; 2 %) o irresponsabili (1%; 1%).

 

Per loro, i cattivi automobilisti sono naturalmente… gli altri! In effetti, il 78% degli automobilisti cita almeno un aggettivo negativo per descrivere il comportamento degli altri (82%) che sono visti come irresponsabili (41%; 48%), stressati (34%; 32%), aggressivi (28%; 26%) e pericolosi (26%; 32%).

 

Protetti dall’abitacolo dell’auto, alcuni automobilisti hanno la sensazione di comportarsi in modo diverso.

Infatti il 15% di loro (17%) ammette di non essere più veramente la stessa persona quando è al volante e si ritiene più nervoso, impulsivo o aggressivo rispetto alla vita quotidiana. Il 19% ha la sensazione di essere “in una bolla” e presta meno attenzione agli altri (7%). Più di un automobilista su 6 (16% ;14%) pensa addirittura che, sulla strada, “ognuno pensa a sé stesso”.

 

In realtà, nonostante le smentite, la maggior parte degli automobilisti ha dato prova di aggressività al volante:

  • il 52% ammette di aver insultato altri automobilisti (57%);
  • il 50% suona il clacson in modo inopportuno se altri automobilisti lo irritano (58%);
  • il 32% sta attaccato deliberatamente al veicolo degli automobilisti che lo irritano (33%),
  • il 35% sorpassa a destra in autostrada (27%);
  • Il 22% scende dal veicolo per discutere con altri automobilisti (29%).

 

🡺l‘84% degli automobilisti dichiara di temere l’aggressività di altri al volante, una percentuale molto alta che non cala dal 2019 (86%).

 

Mancato rispetto del codice della strada: per negligenza si commettono reati

  • Più di 8 automobilisti europei su 10 (84%) superano il limite di velocità di pochi chilometri orari (81%).

🡺 Il 18% ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della velocità eccessiva o inadatta (20%).

  • Il 57% non rispetta le distanze di sicurezza (52%);
  • il 52% dimentica di mettere la freccia per sorpassare o cambiare direzione (51%);
  • il 52% circola sulla corsia centrale in autostrada anche se la corsia di destra è libera (53%);
  • il 22% degli automobilisti dichiara di non indossare talvolta la cintura di sicurezza (29%) – il 30% degli under 35 (34%) e il 32% dei 16-24enni (30%).

 

 

Sicurezza dei soccorritori in autostrada: troppe imprudenze mettono a rischio il personale

  • Il 51% dimentica di rallentare avvicinandosi a una zona di lavori (50%).
  • Il 57% non rispetta le distanze di sicurezza (52%)

 

 

Veicoli elettrici: oltre ai risparmi energetici, i vantaggi per la sicurezza

  • Nel 2023, il 21% degli automobilisti europei dichiara di aver già guidato un veicolo elettrico (20%) e il 6% ne possiede già uno (5%).

Per molti automobilisti, soprattutto per i proprietari di questi veicoli, il passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici si è tradotto in una guida più sicura e rilassata.

  • Il 38% (47%) ha uno stile di guida più economico e rilassato (54% dei proprietari, 63%).
  • Il 37% (44%) è più attento agli utenti della strada, soprattutto pedoni e ciclisti (54% dei proprietari, 65%).
  • Il 28% (26%) fa più pause – il tempo di ricaricare l’auto (41% dei proprietari, 44%)
  • Il 23% (23%) fa pause più lunghe (36% dei proprietari, 36%).

 

Metodologia dell’indagine

Per realizzare il Barometro della guida responsabile, Ipsos ha intervistato dal 20 febbraio al 3 marzo 2023, via Internet, 12.400 persone di età superiore a 16 anni, di cui minimo 2.400 francesi e 1.000 persone in ciascuno degli altri 10 Paesi sondati. La rappresentatività di ogni campione è assicurata dal metodo delle quote.

[1] Les jeunes au volant, érès éditions – 2022

[2] Conferenza-dibattito sui giovani al volante organizzata dalla Fondazione VINCI Autoroutes nel marzo 2022.

[3] Studio sul sonno degli adolescenti pubblicato dalla Fondazione VINCI Autoroutes nel febbraio 2023: “Ritmi circadiani, rituali e sonno nell’adolescenza e percezione del rischio: un approccio familiare”.

[4]Quadri di direzione, manager, professionisti.

[5]Studio sugli effetti delle conversazioni telefoniche sulle capacità di attenzione e di percezione degli automobilisti (2014), Centro per le indagini neurocognitive e neurofisiologiche dell’Università di Strasburgo (Ci2N) per la Fondazione VINCI Autoroutes.