Assopiscine: Sicurezza in piscina, il bilancio degli incidenti durante l’estate 2025 è inaccettabile

L’estate 2025 ha registrato, come le precedenti, un numero sempre crescente di incidenti in piscine pubbliche e private, la maggior parte dei quali, purtroppo, mortali. Un quadro che, a fine estate, riaccende l’allarme sulla sicurezza in acqua soprattutto per quanto riguarda i minori. Anche senza ripercorrere i singoli casi che hanno riempito le pagine di cronaca in questi mesi, appare chiaro che fattori ricorrenti come barriere di sicurezza insufficienti e mancanza di regole unificate sono stati anche quest’anno le principali cause degli incidenti avvenuti in acqua.

Andando ad analizzare i dati del Ministero della Salute, raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità – ISS in Italia si registrano in media circa 350 decessi all’anno per annegamento. I casi che si si verificano in piscina sono tra i 30 e i 40 ogni anno; 800 i ricoveri e circa 60.000 salvataggi. I dati sono estratti dal primo rapporto dell’Osservatorio nazionale, elaborato dall’ISS. Nel 2024, il Dipartimento Ambiente e Salute dell’ISS ha condotto un’indagine sul periodo 20192023 su un campione di 100 casi fatali tra 019 anni, rilevando che:

 

  • Il 46% dei decessi si è verificato in piscine, prevalentemente domestiche
  • Il 20% in mare
  • Il 34% in acque interne (laghi, fiumi, ecc.)

 

Le cause principali di morte per annegamento riguardano le cadute in acqua, gioco in zone profonde, sorveglianza inadeguata, scarsa abilità natatoria. Inoltre, secondo le indagini sono

frequenti le disattenzioni dei genitori mentre sorvegliano i figli vicino all’acqua: il 38 % degli

adulti parla con altre persone, il 18 % legge, il 17 % mangia e l’11 % è al telefono. Il 48 % dei genitori ritiene erroneamente di riuscire a sentire schizzi o pianti in caso di difficoltà in acqua, il 56 % ripone fiducia esclusiva nel bagnino, se presente, mentre il 32 % lascia incustodito un bambino in piscina per due minuti o più.

Il ruolo cruciale di Assopiscine per l’approvazione della legge quadro. Assopiscine – l’Associazione Italiana Piscine e Wellness – sta da tempo promuovendo standard rigorosi di sicurezza e una maggiore consapevolezza tra famiglie e operatori, enfatizzando la necessità di una legge quadro nazionale per salvaguardare soprattutto i più piccoli. Lo schema di Disegno di Legge Quadro per la sicurezza nelle piscine, promosso dai Ministri Nello Musumeci (Protezione Civile e Politiche del Mare) e Orazio Schillaci (Salute) e approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 luglio 2025, è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati ed è oggetto di confronto nelle commissioni competenti già nel corso di questo agosto. Il testo mira a introdurre regole uniformi a livello nazionale: obbligo di barriere protettive, allarmi, presenza di personale formato nelle strutture aperte al pubblico, verifiche periodiche e chiari protocolli di prevenzione.

Tutti elementi che, se messi in pratica possono ridurre drasticamente il numero degli incidenti.

Assopiscine e l’appello per l’azione immediata

 

Ferruccio Alessandria, Presidente dell’Associazione ricorda che: “Gli annegamenti in piscina sono prevedibili ed evitabili, ma solo se agiamo con prudenza e urgenza. I dati ministeriali che ogni anno analizziamo, mostrano una realtà ripetitiva, e non eccezionale, che colpisce quasi sempre i più vulnerabili. È necessario che venga da subito approvata la legge quadro in discussione alla Camera, così come continuare a diffondere la cultura della prevenzione attiva tra famiglie, gestori, operatori e rendere obbligatorie le misure di sicurezza prescrittive anche per piscine private”.