L’operazione antimafia Pandora dei carabinieri di Catania ha portato all’arresto del Sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando e all’interdizione del vicepresidente della Regione Sicilia Luca Sammartino. È solo l’ennesima gravissima dimostrazione dell’enorme “questione mafiosa” che attraversa la politica, le istituzioni, l’imprenditoria siciliana.
Il confine tra i gruppi criminali e le istituzioni è diventato talmente sottile da essere ormai impossibile comprendere se siano i clan mafiosi a volersi infiltrare nella politica e nella pubblica amministrazione o se sono i rappresentanti istituzionali a cercare il supporto e la protezione dei clan.
Mafia e politica vanno a braccetto da Randazzo a Paternò, da Palagonia a Partinico, da Catania a Palermo. Ma anche da Milano ad Aosta, da Duisburg a Dubai. Scioglimenti dei consigli comunali, arresti di Sindaci, inchieste su parlamentari, rappresentanti istituzionali sotto processo sono all’ordine del giorno. Affari sporchi, corruzione, abbandono delle periferie, speculazione edilizia, favori ai soliti noti, repressione per chi si oppone, dispersione scolastica, disoccupazione, povertà, sono gli effetti del dominio mafioso e della collusione istituzionale.
Noi non possiamo più tollerare che si considerino “piccoli incidenti di percorso” i rapporti con la criminalità organizzata, non possiamo più accettare l’omertà istituzionale di certa politica, non vogliamo abituarci al degrado morale e alla collusione. Non ne possiamo più di una classe politica trasversale corrotta e mafiosa. Vogliamo diritti, dignità, reddito e lavoro onesto. I mafiosi vogliamo combatterli, confiscare i loro beni e utilizzarli per creare lavoro e felicità per tutte e tutti.
Convochiamo per martedì 30 aprile, anniversario dell’omicidio di Pio La Torre, alle ore 18,00 un’assemblea aperta al Giardino di Scidà, bene confiscato alla mafia in via Randazzo 27 a Catania.
I Siciliani giovani
Arci Sicilia