
Arezzo – È accusato di maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi e lesioni personali gravissime l’uomo arrestato dai poliziotti della Squadra mobile insieme ai militari del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Arezzo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del locale tribunale.
Il 30enne è indiziato di aver procurato lesioni gravissime alla propria compagna, di 29 anni e incinta di pochi mesi.
Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, i due si trovavano in un locale e, al culmine di una lite, l’uomo, nel tentativo di baciare la donna, le aveva morso la lingua causandone un parziale distacco, e poi si era dato alla fuga.
La vittima è stata poi soccorsa dai gestori del locale e trasportata d’urgenza in ospedale dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico. La prognosi supera i 40 giorni e non si escludono danni permanenti.
La ragazza ha raccontato di essere stata già vittima in passato di reiterati episodi di violenza da parte del compagno, mai denunciati per timore di ritorsioni, ma questa volta ha deciso di presentare denuncia al personale della Polizia di Stato in servizio presso il posto di polizia dell’ospedale, che, unitamente alla Squadra mobile, di concerto con il Pubblico ministero, ha attivato il “Codice rosso”, il protocollo previsto nei casi di violenza domestica e di genere.
Tutti gli atti sono stati trasmessi in urgenza all’autorità giudiziaria e sono state avviate tutte le attività d’indagine volte a ricostruire la cronologia degli eventi, con particolare riguardo alle aggressioni e alle violenze perpetrate dall’uomo, nel corso dei mesi di convivenza, nei confronti della compagna e avvenute, nell’ultimo periodo, anche mentre la ragazza era incinta, con diversi ricoveri patiti dalla stessa nel corso del tempo e diversi referti recanti, in alcuni casi, anche fino a 30 giorni di prognosi.
Raccolti gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, all’esito dell’attività d’indagine condotta dagli investigatori, con l’acquisizione di testimonianze, immagini di videosorveglianza e referti clinici, valutata anche la gravità dei fatti, la pericolosità del soggetto e l’alto rischio di reiterazione di reati della stessa specie da parte dell’indagato, il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Arezzo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo.