
Catania – Un’occasione di confronto istituzionale e tecnico, all’insegna della visione strategica e della collaborazione tra professionisti e sistema infrastrutturale del territorio. L’Ordine degli Architetti PPC della provincia etnea in visita ufficiale presso l’Aeroporto Internazionale di Catania, per incontrare l’Amministratore Delegato della SAC Nico Torrisi, la componente del CdA Maria Elena Scuderi e il direttore delle infrastrutture Giancarlo Guarrera.
A rappresentare l’Ordine professionale, il presidente Alessandro Amaro, il vicepresidente vicario Veronica Leone, il segretario Andrea Toscano e la presidente della Fondazione dell’Ordine Melania Guarrera.
L’incontro ha rappresentato un momento di approfondimento sul ruolo centrale che l’aeroporto riveste non solo come hub della mobilità, ma come polo strategico per l’economia e lo sviluppo urbano della Sicilia Orientale. Durante il confronto, la delegazione dell’Ordine ha visionato le opere infrastrutturali attualmente in corso, quelle già programmate e l’intero masterplan aeroportuale, che disegna lo sviluppo dello scalo etneo, tra potenziamento dell’offerta e riconfigurazione funzionale degli spazi: dagli interventi sui terminal ai nuovi varchi e piazzole di sosta, passando per la digitalizzazione dei servizi.
«Dal punto di vista infrastrutturale, parliamo di un’opera fondamentale per Catania – ha dichiarato il presidente Amaro – Il nostro aeroporto è un hub strategico in continua crescita, uno snodo logistico e relazionale che genera sviluppo. Come Ordine, mettiamo a disposizione competenze, visione e spirito di collaborazione per accompagnare questo processo di innovazione, sostenibilità e accoglienza».
Un’apertura accolta con slancio dall’AD Nico Torrisi, che ha rilanciato proponendo la costituzione di un Comitato Consultivo Tecnico Aeroportuale, con la struttura tecnica SAC e il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Ingegneri: «Un tavolo permanente con i professionisti – ha detto Torrisi – per confrontarci sulle soluzioni progettuali, ascoltare le esigenze del territorio, costruire un’infrastruttura che parli la lingua del futuro, della qualità e della sostenibilità».
Un’idea – condivisa anche con il presidente degli ingegneri Mauro Scaccianoce – che guarda oltre il perimetro fisico dell’aeroporto, inserendolo in un contesto urbano più ampio, in cui le scelte progettuali influiscono sulla qualità della vita, sull’ambiente, sul paesaggio e sul benessere delle comunità.