Ad agosto 18 milioni di turisti negli alberghi italiani

Da un’analisi del Centro studi Federalberghi sulle vacanze nelle strutture ricettive italiane emerge che nel mese prossimo saranno circa 79 milioni i pernottamenti (41% gli stranieri, 59% gli italiani). Bocca: “siamo fiduciosi, ma sarà difficile eguagliare i risultati positivi degli anni scorsi”.

 

Saranno più di 18 milioni le persone che nel corso del mese di agosto soggiorneranno negli alberghi e nelle altre strutture ricettive italiane, per un totale di circa 79 milioni di pernottamenti (41% riferite ai turisti stranieri e 59% agli italiani). Negli alberghi i pernottamenti saranno 44,6 milioni contro i 34,4 milioni dei campeggi e delle altre strutture extralberghiere. E’ quanto emerge da una dettagliata analisi del Centro studi di Federalberghi sulle vacanze nelle strutture ricettive italiane.

Il Veneto guida la classifica delle regioni italiane, con oltre 13 milioni di presenze totali nel mese di agosto, seguita da Emilia-Romagna (9 milioni) e Toscana (8,8 milioni). Il Veneto è in pole position anche per quanto riguarda la clientela straniera (8,8 milioni di presenze ad agosto). Sul podio anche la Toscana (4 milioni di presenze straniere) e la Lombardia (3,1 milioni). In cima alle preferenze degli italiani è la regione Emilia-Romagna (7,1 milioni di presenze ad agosto).

A seguire, la Toscana (4,8 milioni di presenze italiane) e il Veneto (4,5 milioni). Il mare si conferma anche quest’anno la destinazione preferita: ad agosto le località balneari ospiteranno il 44,7% dei pernottamenti dei vacanzieri, seguite dalle città d’arte(14,2%), dalla montagna (12,0%) e dai laghi (8,9%). Il podio delle preferenze cambia se si prende in considerazione la nazionalità dei turisti. Gli italiani preferiscono il mare (50,4%), la montagna (15,6%) e le città d’arte (8,8%). Il mare è sul gradino più alto anche per gli stranieri, sia pur con un peso diverso (36,7%), seguito dalle città d’arte (21,9%) e dai laghi (17,5%). E’ il tedesco la lingua più parlata sotto il solleone. La Germania è di gran lunga il nostro principale mercato, con 10,8 milioni di presenze ad agosto, seguita da Paesi Bassi (3,2 milioni), Francia (2,9 milioni), Regno Unito (2,1 milioni) e Austria (1,6 milioni).

Per quanto riguarda i nostri connazionali, sono le regioni più popolose a fornire il maggior contributo all’economia delle vacanze d’agosto: 12,5 milioni di presenze sono assicurate dai cittadini della Lombardia, 5 milioni dalla Campania, 4,9 dal Lazio e 4, dal Veneto. I turisti tedeschi si dirigono principalmente verso le strutture ricettive dell’Alto Adige e del Veneto. Gli olandesi prediligono Toscana e Lombardia. I francesi il Veneto e la Toscana.

I 18 milioni di turisti troveranno ad accoglierli una squadra di 365mila lavoratori dipendenti, in prevalenza occupata presso le aziende alberghiere (282.000 dipendenti). Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, “guarda con fiducia alla fase cruciale della stagione, anche se non nasconde che sarà difficile eguagliare i risultati positivi degli anni scorsi. Molte località stanno avvertendo il peso di un avvio di stagione a singhiozzo, anche a causa delle avversità metereologiche e di un’agguerrita concorrenza internazionale, con alcuni paesi del Mediterraneo che stanno recuperando le posizioni perdute negli anni scorsi a causa dell’allarme terrorismo”. “Inoltre – aggiunge Bocca – in Italia si subisce l’effetto frenante dell’abusivismo: sono troppe le strutture fantasma che inquinano il mercato facendo concorrenza sleale. In questo momento – dice il presidente degli albergatori – il sistema delle imprese è impegnato su due fronti: mentre gli alberghi sono al lavoro per accogliere al meglio i propri ospiti, Federalberghi sta mettendo a punto le proposte per la prossima manovra di bilancio. Al Governo e al Parlamento chiediamo di concentrare l’attenzione sui principali nodi che ostacolano lo sviluppo dell’economia del turismo: ridurre la pressione fiscale, sostenere gli investimenti, consentire agli alberghi di offrire nuovi servizi, contrastare l’abusivismo, rimuovere i vincoli che ingessano il lavoro, sviluppare le reti e le infrastrutture”.