Accesso ai medicinali: il futuro della sanità dipende da riforme impellenti

Nella sessione “IL RUOLO DELLE AZIENDE FARMACEUTICHE NEL FUTURO DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE” della SUMMER SCHOOL 2022 – Il PNRR tra economia di guerra ed innovazione dirompente promossa da Motore Sanità  e organizzata con i mediapartner di Dentro la Salute, Eurocomunicazione, Mondosanità e Sì Salute e Innovazione, si è posto l’accento sul fatto che “spendere in salute significa far circolare i soldi in economia”.

Un concetto sottolineato anche da Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, con queste parole: “Il bilancio economico è condizionato dalla situazione che stiamo vivendo, basti pensare che molti italiani versano in condizioni di povertà e 880mila nostre micro imprese sono messe a rischio dalla situazione energetica. A questo si aggiunge che l’inflazione media nel nostro Paese, attualmente al 5%, potrebbe attestarsi al 10%. Quadrare il cerchio è difficile, occorre investire in salute, a ragion del fatto che il 41% della popolazione in Italia è affetto da patologie croniche. Da qui la necessità di ridisegnare la sanità del futuro, grazie anche alla telemedicina e all’ospedale a distanza, rispondendo anche a un’altra emergenza che è la scarsità di medici. I dati denunciano che entro il 2027 mancheranno 47mila medici”.

 

Così Marcello Cattani, Presidente Farmindustria: “Siamo a un punto di svolta fondamentale. Pandemia e guerra hanno cambiato profondamente il mondo che conoscevamo. Aprendo nuovi orizzonti e cambiando l’ordine dei valori personali: la salute è oggi il valore principale da preservare e proteggere nel corso della nostra vita. Adesso abbiamo quindi la responsabilità condivisa di gettare le basi e costruire la sanità di domani e – nello stesso tempo – ripensare l’organizzazione del nostro servizio sanitario nazionale. Le imprese farmaceutiche vogliono continuare a fare la loro parte: innovare, offrire un contributo prezioso alla crescita economica del sistema Paese, attraverso la ricerca, produzione e distribuzione di tutti i farmaci e vaccini, incluse le terapie innovative (ATPM) e i medicinali per la cura delle malattie rare. Creando così occupazione altamente qualificata, sempre più giovane, +13% di under 35 negli ultimi 5 anni, e “rosa”, le donne sono il 43% del totale”.

 

E ancora: “Le nostre aziende sono un patrimonio per l’Italia, come dimostrano i numeri: oltre 34 miliardi di euro di produzione nel 2021, per più dell’85% destinata all’estero, e investimenti di 3,1 miliardi. Ecco perché è importante considerare, come avvenuto durante la pandemia, comparto essenziale la nostra industria e l’intera filiera. Intervenendo anche sull’aumento dei costi, che registrano un +600% rispetto a un anno fa, reso ancora più insostenibile dall’inflazione all’8,4%, da prezzi al consumo dei farmaci con prescrizione scesi dell’1% e dalla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, valuta con la quale si pagano i principi attivi che provengono per l’80% da Cina e India. Misure – ha sottolineato Cattani – da accompagnare a riforme di prospettiva, con una visione chiara. Sono cambiate le reali esigenze dei cittadini e ancor più cambieranno nel futuro. Occorre adeguare la governance ai nuovi bisogni, abbandonando vecchi schemi ideologici che considerano la salute solo come un costo. È quindi più che mai necessaria una riforma che semplifichi anche i processi e riduca i tempi ancora troppo lunghi di accesso ai medicinali con il superamento delle differenze e delle iniquità regionali, la valorizzazione appropriata dei farmaci e dell’innovazione e con regole snelle e nuovi paradigmi, per offrire la salute migliore possibile ai cittadini. Solo così il nostro settore potrà essere ancora più competitivo a livello internazionale” ha concluso Marcello Cattani.

 

L’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin ha dichiarato: “Ritengo che la Summer School sia un momento sempre molto importante e sottolineo il fatto che le tematiche che affrontiamo ci accompagnano da tempo, come ad esempio che il servizio sanitario nazionale non è finanziato a sufficienza. Questo è un momento molto fragile e difficile, aggravato dal capitolo della pandemia. L’investimento in sanità non è ancora passato come priorità in agenda politica, a fronte di un fatto che ci deve far riflettere, come quello dell’invecchiamento della popolazione. Oggi la forte denatalità e la carenza di figure professionali ci devono fare riflettere. Ci sono forti problemi della medicina di prossimità, se non abbiamo il personale sanitario da inserire in queste strutture. All’interno di tutto questo la grande sfida è il PNRR: una opportunità, ma non esente da chiaro-scuri, perché è debito che va ad aggiungersi ad altro debito. Il rincaro dei costi energetici, i costi Covid che pesano sui bilanci sanitari sono un problema che c’è, così come l’aggiunta dei LEA”.

 

L’Assessore alla salute della Toscana Simone Bezzini ha dichiarato: “Anche per noi il PNRR e il DM77 rappresentano sfide di rilievo. Una su tutte il tema della prossimità, considerato che siamo la quinta regione per contesto territoriale nel Paese: abbiamo aree rurali, interne, urbane. La sfida è garantire la stessa presa in carico a Firenze come in altri contesti: sull’appennino, all’Isola d’Elba, nelle campagne”.