A 62 anni dalla tragedia del Vajont, l’Università Popolare di Trieste a Longarone con le Comunità Italiane della Slavonia

I rappresentati delle città gemellate dopo il disastro del Vajont si sono dati appuntamento al Comune di Longarone per rinnovare i numerosi patti d’amicizia e commemorare la tragedia di 62 anni fa. A Bagni di Lucca, Barberino Tavarnelle, Caerano San Marco, San Pietro in Casale, Teramo, ma anche La Pobla de Segur, Urussanga, Aulendorf e Kutina, per citare alcune Amministrazioni presenti lo scorso 8 ottobre, si è unita l’Università Popolare di Trieste a testimonianza di un’amicizia formatasi in anni di visite ai luoghi della tragedia delle Comunità italiane dei Paesi dell’ex Jugoslavia, soprattutto con quelle della Slavonia di Lipik, Kutina e Plostine e dei tanti incontri durante i Seminari di aggiornamento e formazione dei Docenti Italiani delle Scuole in Istria e a Fiume, organizzati negli ultimi quaranta anni, dall’Ente Morale triestino.
“Ritengo che mantenere vivi i patti d’amicizia e i gemellaggi rappresenti un dovere fondamentale per la nostra comunità” – ha dichiarato la Consigliera con delega ai Patti d’Amicizia e Gemellaggi del Comune di Longarone Piera Del Vesco. “Credo profondamente che i rapporti umani tra persone appartenenti a culture, usi e costumi differenti rappresentino un patrimonio inestimabile, uniti da quel sottile ma indissolubile filo chiamato amicizia.”
Invitato dal Sindaco di Longarone, Roberto Padrin, il Presidente dell’Università Popolare di Trieste Edvino Jerian – insieme al Segretario Generale Fabrizio Somma e al past president di Kutina, Antonio Di Gallo, con la Vicesindaca Sonja Repić – “ha sottolineato come la presenza dei vari rappresentanti di queste città è un tangibile segno del valore e della solidità delle iniziative e dei rapporti costruiti e sostenuti nel corso degli anni. Un patrimonio che va tutelato e trasmesso alle future generazioni. Un tassello fondamentale per la costruzione di un mondo di pace”.