
“Nell’esprimere massima solidarietà alla troupe oggetto di una vile e violenta aggressione a Ostia da parte di Roberto Spada, non possiamo che evidenziare come un tale episodio rappresenti solo l’ultimo esempio di un contesto sociale asfissiato dal clima di prepotenza e violenza dettato dalla pressione dei clan. Il comportamento delinquenziale di Spada è diventato in un caso ‘politico’, ma le valutazioni da fare sono ben altre e sono strettamente connesse al trema della sicurezza. Ostia conta 226.000 abitanti come una delle maggiori città italiane, e rappresenta ormai da tempo una roccaforte di espressioni di delinquenza e criminalità la cui pericolosità non può essere sottovalutata come invece nei fatti accade. Eppure il litorale capitolino non può contare su un serio sistema di controllo del territorio. Ostia è affidata al lavoro encomiabile ed eroico di un numero assolutamente insufficiente di poliziotti del locale Commissariato che fanno il massimo possibile in un contest o così difficile e trascurato, ma necessita di contromisure drastiche che mettano le Forze dell’ordine in condizione di operare adeguatamente per ripristinare le condizioni di legalità e sicurezza degne di uno Stato che deve essere sovrano”.
Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la violenta aggressione ai danni due inviati di Nemo "Nessuno Escluso", il giornalista Daniele Piervincenzi e il filmmaker Edoardo Anselmi, brutalmente picchiati a Ostia da Roberto Spada, membro della famiglia Spada, fratello di Carmine, considerato un boss della criminalità locale e condannato a 10 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
“Condannare senza appello la sfrontata violenza di un soggetto come Roberto Spada non basta – insiste Pianese -, a certe vementi parole della politica in difesa della libertà e della legalità devono seguire fatti concreti. Urge intervenire per consentire il rafforzamento del sistema di controllo del territorio affinché i clan siano spazzati via definitivamente e tutti i loro adepti assicurati alla giustizia, restituendo questa porzione di territorio alla sovranità dello Stato e liberando i suoi cittadini dal giogo della delinquenza”.