In crescita il disagio sociale

Il Misery Index di settembre si è attestato su un valore stimato di 18,5 punti, in aumento di due decimi di punto rispetto ad agosto. L’andamento del MIC dell’ultimo mese è sintesi di un lieve aumento dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e di una diminuzione, un decimo di punto, della disoccupazione estesa. Nel complesso del terzo trimestre, l’indicatore ha mostrato una riduzione, in termini congiunturali, pari a mezzo punto. Ciò nonostante l’area del disagio sociale risulta ancora molto ampia e rappresenta una criticità all’interno di un quadro congiunturale sostanzialmente positivo. Nonostante i progressi rilevati dal lato dell’occupazione, tornata sui valori pre-crisi, il numero di disoccupati continua ad attestarsi su di un livello di poco inferiore ai 3 milioni. Elemento che, pur in presenza di un miglioramento della fiducia, costituisce un freno per i comportamenti di consumo delle famiglie. A settembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’11,1%, valore analogo a quanto registrato ad agosto. Il dato riflette una sostanziale stabilità sia sul versante degli occupati che dei disoccupati. Il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito di 5mila unità su base mensile e di 155mila unità rispetto a dodici mesi prima. Nello stesso mese il numero di occupati è aumentato di 2mila unità rispetto ad agosto e di 326mila unità nei confronti dello stesso mese del 2016. Segnali positivi continuano a provenire dalla CIG. A settembre si è, infatti, riscontrato un ridimensionamento delle ore autorizzate del 49,8% su base annua (-42,1% nei primi nove mesi) dato che si è tradotto in una diminuzione delle ore di CIG effettivamente utilizzate – destagionalizzate e ricondotte a ULA – di 27mila unità su base annua. Anche sul fronte degli scoraggiati è proseguita la tendenza al ridimensionamento: -42mila su base annua. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una diminuzione del tasso di disoccupazione esteso di un decimo di punto in termini congiunturali e di nove decimi nel confronto su base annua. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dell’1,3% su base annua, in accelerazione di tre decimi di punto rispetto a quanto rilevato ad agosto.