Venezia vetrina del made in Italy e modello di lotta al mercato del falso

Nel 2016 nella provincia di Venezia la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane hanno effettuato 348 sequestri e confiscato 103.608 articoli falsi. Contrasto alla vendita abusiva e lotta alla contraffazione sono due obiettivi perseguiti da anni con successo in un territorio che è insieme snodo commerciale internazionale e meta di turisti attratti dalla sua unicità e dalla sua storia. L’intensificarsi dell’attività di controllo ha determinato un incremento del 20,8% dei sequestri negli ultimi cinque anni, con una diminuzione però del 12,5% dei pezzi sequestrati. È questo l’effetto della tecnica di parcellizzazione del carico utilizzata dalle organizzazioni criminali per sfuggire ai controlli e minimizzare le perdite in caso di sequestro. Sempre più spesso la merce falsa viaggia in piccole quantità confusa in un carico di prodotti originali, oppure i prodotti contraffatti arrivano in Italia come merce non dichiarata e sono intercettati durante i controlli per incongruenza tra le quantità dichiarate e quelle realmente trasportate. Nel 2016 il settore più colpito è stato quello degli accessori (borse, cinte, portafogli), che hanno rappresentato il 57,5% del totale dei sequestri, seguiti dall’abbigliamento (20,1%) e dalle calzature (6%).

Nel tempo, sul territorio veneto si è definito un vero e proprio asse della contraffazione che coinvolge anche le provincie di Rovigo, dove avvengono le fasi di assemblaggio e rifinitura, e Padova, dove avviene la commercializzazione all’ingrosso verso il resto d’Italia. Una piccola parte di merce è rinviata a Venezia, stoccata in magazzini sparsi nella periferia della città, per essere suddivisa in lotti e affidata ad ambulanti di origine africana incaricati di venderla ai turisti. Un’altra parte è inviata nei comuni costieri della provincia, dove la merce trova posto sulle bancarelle di venditori bengalesi e africani o nei negozi presenti nei principali punti di interesse delle località turistico-balneari gestiti prevalentemente da cinesi.

Sul territorio l’attività di contrasto alla vendita abusiva è incessante. Nel 2016 forze dell’ordine e polizie locali del comune capoluogo e delle stazioni balneari hanno effettuato 4.259 servizi antiabusivismo, denunciato 451 persone, effettuato 3.914 sequestri, per un totale di 3.250.065 articoli falsi o non a norma sequestrati.

Le azioni per difendere la città di Venezia e la sua provincia come vetrina del bello e dell’autentico «made in» sono incisive ed efficaci, e oggi il territorio si propone come modello di strategie e di interventi basati sul coordinamento e l’impegno di tutti i soggetti coinvolti. La Prefettura è impegnata nell’assicurare la programmazione e il coordinamento delle attività di controllo e di contrasto. La Regione è impegnata nella valorizzazione e nella tutela dei prodotti locali, e nelle campagne di sensibilizzazione e informazione. Ultima iniziativa in ordine di tempo è l’istituzione nel mese di maggio con legge regionale dell’Osservatorio sulla contraffazione in Veneto.

Una indicazione che deriva dal «modello Venezia» di lotta alla contraffazione è che, a fronte di comunità straniere sempre più consistenti, è necessario perseguire anche la strada del dialogo e dell’inclusione. E per arginare il mercato del falso, la sola azione di repressione e di contrasto non è sufficiente. Occorre anche spingere sul pedale della sensibilizzazione e dell’informazione dei cittadini-consumatori, al fine di disincentivare l’acquisto e togliere ossigeno al commercio della merce contraffatta.

Dal 12 al 17 giugno si svolge in tutta Italia la seconda Settimana nazionale anticontraffazione organizzata dalla Dg Lotta alla Contraffazione-UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel corso della settimana si svolgono iniziative di studio, sensibilizzazione, animazione rivolte a stakeholder e cittadini, e si presenteranno le analisi provinciali del fenomeno della contraffazione a Napoli, Venezia e Cosenza realizzate dal Censis.

Questi sono i principali risultati della ricerca realizzata dal Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico, che sono stati presentati oggi a Venezia nell’ambito della 2ª Settimana nazionale anticontraffazione da Loredana Gulino, Direttore Generale Lotta alla contraffazione-UIBM, e Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, con l’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Venezia Francesca Da Villa, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato e il Prefetto di Venezia Carlo Boffi.