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I militari del Comando Provinciale di Rimini, in due anni di indagini, dopo aver esaminato oltre 4300 cartelle cliniche, acquisivano elementi dai quali si desumeva che gli indagati – in qualità di Presidente del Consiglio d’Amministrazione, Amministratore Delegato e Direttore Sanitario dell’Ospedale Privato Accreditato Sol et Salus – avevano predisposto ricoveri ordinari di pazienti residenti al di fuori del territorio regionale, in regime di "riabilitazione intensiva”, sebbene per gli stessi non vi fosse un’effettiva esigenza, tanto che a questi venivano somministrati trattamenti riabilitativi "non complessi" e per un numero di "ore giornaliere" nettamente inferiore a quello stabilito per il regime "intensivo". In tal modo si è resa ravvisabile a carico dei tre indagati l’induzione in errore degli organi amministrativi della Regione Emilia Romagna e del Servizio Sanitario Nazionale e di conseguenza l’ingiusto profitto, costituito dall’ammontare delle somme di denaro ricevute dal Servizio Sanitario Nazionale, a carico del bilancio dell’AUSL, a titolo di rimborso per le prestazioni cui venivano applicate indebitamente le tariffe previste per il "regime intensivo". Il 14 Dicembre scorso, i finanzieri riminesi hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini, per una somma pari a euro 6.176.375,86. In particolare si è proceduto al sequestro delle disponibilità finanziarie sui conti dell’Ente per un ammontare di circa 2.400.000 euro e dell’immobile che ospita la struttura sanitaria. La situazione rilevata era stata posta anche all’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bologna per le valutazioni circa il ricorrere della responsabilità amministrativa per danno erariale in pregiudizio del bilancio pubblico del Servizio Sanitario Nazionale. L’Autorità Giudiziaria Contabile felsinea, dopo aver valutato i fatti ed aver delegato specifici ulteriori approfondimenti ai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, concordando con le conclusioni cui questi erano giunti, ha rilevato la sussistenza della lesione all’integrità della finanza pubblica, del fumus boni iuris e del periculum in mora. Per tali ha ragioni, ritenendo che fossero concrete le esigenze cautelari per il danno patito dall’erario, la Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Bologna ha richiesto ed ottenuto dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della stessa Corte il sequestro conservativo fino alla concorrenza di euro 6.178.375,86 (importo costituente danno erariale), la cui esecuzione ha comportato l’apposizione del vincolo giudiziario sul medesimo immobile di proprietà della società e sede della struttura sanitaria, nonché sulle somme dovute all’Ospedale Privato Accreditato, a qualsiasi titolo, dall’A.U.S.L. della Romagna. Da ultimo, l’Autorità Giudiziaria Contabile ha emesso il relativo atto citazione in giudizio per danno erariale, che nei giorni scorsi è stato notificato agli interessati.