SCOPERTO UN GIRO DI FATTURE FALSE

La Compagnia della Guardia di Finanza di Faenza ha eseguito una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale con sede in Solarolo (RA), operante nel settore del confezionamento di abbigliamento ed amministrata da un soggetto di etnia cinese, in esito alla quale è stato constatato il fraudolento abbattimento dei redditi e dell’IVA mediante il sistematico utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, emesse da imprese compiacenti anch’esse riconducibili a cittadini cinesi, per una somma imponibile complessiva di circa mezzo milione di euro. Il titolare della ditta è stato denunziato dalle Fiamme Gialle faentine alla Procura della Repubblica di Ravenna per il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000). Ulteriori indagini hanno consentito di appurare che, successivamente all’intervento ispettivo dei Finanzieri, l’indagato, per sottrarre il proprio patrimonio aziendale alla pressoché certa adozione di misure cautelari reali finalizzate al recupero delle imposte evase, ha reiteratamente simulato la cessione dei macchinari e delle attrezzature ad imprese apparentemente terze, ma di fatto amministrate dallo stesso indagato attraverso altri soggetti di etnia cinese, alcuni dei quali a lui legati da vincoli di parentela. Sulla base delle evidenze raccolte, la Procura della Repubblica di Ravenna ha richiesto il sequestro preventivo dei cespiti patrimoniali riconducibili all’indagato e simulatamente ceduti ad una ditta fittiziamente intestata alla moglie. Pertanto, in esecuzione del provvedimento emesso dal Tribunale di Ravenna, la Guardia di Finanza di Faenza ha sottoposto a sequestro 28 macchine da cucire industriali ed un’autovettura, segnalando all’Autorità Giudiziaria tre persone per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 del D.Lgs. n.74/2000). Tale operazione sottolinea, ancora una volta, il costante e quotidiano impegno delle Fiamme Gialle di Ravenna nella lotta all’evasione fiscale, la quale, oltre ad arrecare un danno alle entrate erariali, consente a quanti operano scorrettamente di perpetrare un’illecita concorrenza nei confronti delle aziende rispettose della legalità.