Firenze: bancarotta fraudolenta. Commercialista agli arresti domiciliari

I finanzieri del Gruppo di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di un commercialista fiorentino, accusato di bancarotta fraudolenta in concorso con gli amministratori di fatto di alcune attività di bar/tabaccherie situate nel capoluogo toscano, già oggetto lo scorso novembre di analoghe misure restrittive. Il professionista destinatario del provvedimento – emesso dal Gip del Tribunale di Firenze David Monti -, su richiesta della locale Procura della Repubblica – diretta da Giuseppe Creazzo, emergerebbe come “regista occulto” di un sistema ben congegnato di acquisizione, spoliazione e fallimento di alcune società, finalizzato a consentire ai gestori delle stesse un illecito arricchimento a discapito dei creditori e dell’Erario. Le operazioni fraudolente venivano dissimulate anche attraverso l’occultamento della contabilità, (da cui anche l’accusa di bancarotta documentale), in modo da evitare la ricostruzione della reale situazione patrimoniale delle aziende. Per la sue prestazioni “extra-professionali” il commercialista riceveva cospicue parcelle in nero, di importi ben al di sopra dei tariffari di settore. Il G.I.P. procedente, condividendo il quadro accusatorio delineato nella richiesta del PM – dott.ssa Christine Von Borries – in considerazione della “prognosi di pericolosità attuale” formulata nei confronti dell’indagato, ha quindi emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di cui agli artt. 110 c.p., 223 I e II comma nr. 2, 216 e 219 della Legge Fallimentare.