“Salva Banche”: che succede se il titolo è azzerato

Confconsumatori si è messa a disposizione dei 130 mila azionisti e dei circa 10 mila obbligazionisti che hanno forzosamente contribuito con tutti i loro risparmi, ora volatilizzati, al salvataggio predisposto da Governo e Bankitalia di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti. Il decreto “Salva Banche” potrebbe confluire nell’iter della Legge di Stabilità, anche se Confconsumatori ha già espresso al Governo la propria contrarietà all’operazione chiedendo la modifica del decreto prima di arrivare alla pioggia di cause.

Il decreto “Salva Banche”, infatti, ha scaricato 4 miliardi di costi sul sistema del credito e anche su azionisti e obbligazionisti subordinati, questi ultimi in tanti casi non erano a conoscenza del livello di rischio del titolo acquistato. Tra chi ha sottoscritto obbligazioni secondarie occorre fare un ulteriore distinguo. Per i titoli subordinati “esclusi dalla cessione” la Banca d’Italia ha previsto che possano essere soddisfatti in futuro, previa soddisfazione di tutti gli altri creditori, non subordinati, della vecchia banca. I titoli “oggetto di riduzione” sono stati invece azzerati, come le azioni.

Sul sito di Confconsumatori è pubblicato l’elenco dei codici Isin interessati dal provvedimento “Salva Banche”: http://www.confconsumatori.it/?p=6516

Che fare allora se si verifica di avere acquistato uno dei titoli subordinati azzerati o un’azione? «Sia azionisti che possessori di obbligazioni non ordinarie potrebbero trovare tutela, – chiarisce Giovanni Franchi, legale di Confconsumatori – facendo valere i mezzi utilizzati dai risparmiatori contro le banche, con l’unica precisazione che gli azionisti devono essere non meri sottoscrittori, ma acquirenti di un titolo già emesso. L’art. 1 del decreto “Salva Banche” (d.l. n. 183/14) prevede che alle c.d. nuove banche possano essere trasferiti azioni, partecipazioni, diritti, nonché attività e passività delle vecchie banche ai sensi dell’art. 43 d.lgs. n. 180/15. Essendo ciò stato fatto dal Ministero del Tesoro per tutte le quattro banche, anche azionisti e obbligazionisti potranno trovare tutela».

Confconsumatori sta ricevendo risparmiatori danneggiati. «Occorre valutare caso per caso la modalità di vendita adottata dalla Banca – avvertono i legali dell’associazione – spesso si tratta di strumenti finanziari complessi che non avrebbero dovuto essere venduti a piccoli risparmiatori. Oltretutto il “piazzamento” di tali titoli doveva essere preceduto da uno specifica informativa sull’elevato rischio dell’investimento, in assenza della quale è possibile contestare la validità dell’acquisto».