Rifugiati. Il sistema europeo c’è. Va rimodulato

Più Europa per affrontare l’emergenza rifugiati, si sente dire, ma le regole, già ci sono basta attuarle: è sistema europeo comune di asilo II. L’asilo è concesso a coloro che fuggono da persecuzioni o danni gravi. Sono definite le procedure di asilo e le condizioni di accoglienza, poi, ogni Stato puo’ aggiungere altre condizioni favorevoli, ma tutti dovrebbero rispettare le condizioni che hanno accettato con la approvazione delle direttive europee di merito. Purtroppo, alcuni Stati si sottraggono alle stesse norme che hanno sottoscritto ed è per questo che si contano ben 23 procedure di infrazione alle normative comunitarie.
Ovviamente, il problema va affrontato con una organizzazione che consenta l’asilo ai rifugiati secondo le regole comuni che possono anche cambiare in relazione a problematiche che possono insorgere. A esempio, il Paese dove i rifugiati arrivano e dove devono essere identificati, è quello dove si applica il sistema europeo comune di asilo, il che puo’ non corrispondere alle aspettative dei rifugiati stessi e alla capacità di risposta dello Stato ospitante. E’ necessario, allora, prevedere che il numero dei permessi di asilo sia modulato anche con le difficoltà di integrazione dei rifugiati: integrare un siriano di media istruzione è operazione più facile di quella tentata con un ivoriano. E’ un aspetto del problema ancora da affrontare e risolvere.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc