La catena di supermercati Carrefour ha deciso di aprire in via sperimentale, dal 1 giugno, i propri negozi fino alle ore 24. Per l’occasione sarà assunto del nuovo personale. L’esperimento, nei mesi di luglio e agosto, sarà esteso anche alla provincia di Massa. Una decisione importante -a nostro avviso- perchè ampliando i tempi dell’offerta commerciale si viene incontro ai consumatori e, soprattutto, alla loro qualita’ di vita: non essere costretti a fare spese quando spesso gli orari combaciano con quelli lavorativi, rappresenta un vantaggio individuale e sociale, perchè si può fare la spesa con più calma, ponderare meglio i propri acquisti ed evitare gli intasamenti e tempi mort; e perchè, proprio per questo ultimo punto, si evitano le ricadute sulla mobilità urbana.
I sindacati sono contrari, in nome della qualità del lavoro dei propri aderenti e, come hanno fatto anche per le aperture durante le feste di Natale e Pasqua, hanno proclamato uno sciopero. C’è qualcosa che non ci torna: i sindacati che sono contrari all’aumento dei posti di lavoro (perchè di questo si tratta per il loro ambito)… probabilmente perche’ per loro rappresenta una perdita del potere di contrattazione e, di conseguenza, di controllo su lavoratori che, vista la contrarietà all’aumento dei posti di lavoro, valuteranno con più attenzione la propria adesione a questa o a quella organizzazione. Sembra un mondo alla rovescia: la difesa corporativa del proprio potere porta a questo e altro.
Noi ci auguriamo che le scelte di questa catena di negozi si estendano ovunque e coinvolgano anche altre catene e negozi, soprattutto a partire dai grandi agglomerati urbani e turistici (in Italia sono pochissime le città non turistiche…). Una nuova aria di vita urbana, economica e commerciale servirà a chiunque, consumatori, lavoratori e amministratori. Le leggi ci sono e consentono questi orari. Merita ricordare che i goffi tentativi, per esempio quella della Regione Toscana, di impedire l’applicazione della legge, sono stati respinti dalle massime autorità giuridiche del nostro ordinamento.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
